Arresto Manenti e crac Parma Calcio 20 milioni sottratti a Palermo

Anche Palermo tra le città coinvolte nell’operazione della Guardia di finanza che ha portato all’arresto del presidente del Parma Calcio Giampietro Manenti e di altre 21 persone. Con metodo fraudolento sarebbero stati sottratti oltre 20 milioni di euro di fondi pubblici destinati a interventi nel capoluogo siciliano attraverso una Gestione Fuori Bilancio (Gfb), per essere deviati su conti correnti privati, tra gli altri anche del liquidatore della stessa gestione e di un funzionario della Ragioneria generale dello Stato.

E’ quanto ha accertato uno dei due filoni dell’indagine della Fiamme Gialle di Roma che stamani ha portato a 22 arresti. «Neppure un euro è stato destinato alle finalità del fondo – ha detto il procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino – Oltre 20 milioni sono stati distratti su strade diverse da quelle istituzionali». Per questa tranche sono stati arrestati il liquidatore, il fratello consulente finanziario, un alto funzionario della Ragioneria generale dello Stato e altri due controllori ‘infedeli’ della stessa istituzione.

Questo filone investigativo ha fatto luce sulla gestione di un fondo di oltre 24 milioni di euro creato dal ministero dell’Economia per la liquidazione coatta amministrativa di una «Gestione fuori bilancio» denominata «particolari e straordinarie esigenze anche di ordine pubblico della città di Palermo», istituita nel 1988 per realizzare alcune urgenti opere di urbanizzazione in Sicilia. Nel 2003 la Gfb fu posta in liquidazione coatta amministrativa e affidata a un commissario liquidatore, il commercialista romano Stefano Nannerini, che ha gestito le somme tramite apposito conto corrente.

Nannerini, arrestato ieri, in realtà usava quelle cifre – fino a 13 milioni – per fini personali. Altri 6 milioni sono stati invece accreditati su conti di società collegate a Maurizio Persico, funzionario della Ragioneria dello Stato, e al fratello Gianfranco, entrambi arrestati. Coinvolto anche l’ex ispettore generale capo di Finanza della Ragioneria generale, Domenico Mastroianni, oggi in pensione ma fino a novembre scorso membro del comitato che avrebbe dovuto vigilare sulla liquidazione della Gestione fuori bilancio. Arrestato infine in questo filone anche Giuseppe Cavalluzzo, dirigente della Ragioneria in servizio come direttore dell’Ufficio XIV dell’Ispettorato generale di Finanza.

Redazione

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