Rapina e lesioni personali aggravate in concorso. Sono le accuse che hanno fatto scattare un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita da carabinieri, nei confronti di David Musumeci, 36enne di Zafferana Etnea, ed Elia Raciti, 32enne originario di Santa Venerina. I fatti risalgono all’11 novembre 2023. Quella sera, all’interno di un salone da barba nella frazione di Pisano, un uomo avrebbe avvertito un imprenditore 54enne e il figlio 17enne, che due persone stavano tentando di portare via la moto del giovane. All’esterno dell’attività commerciale sarebbe scoppiata una rissa con i ladri e in questo frangente uno dei malvivente è riuscito a prendere il borsello del 54enne, al cui interno vi era la paga dei dipendenti: 2000 euro in contanti. Subito dopo i due malvivente sarebbero riusciti a scappare con una Lancia Y. I militari, dopo le indagini del caso, hanno individuato i due presunti responsabili.
Uno di loro – Raciti – era già sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza. Durante l’esecuzione dell’ordinanza proprio Raciti ha cercato di bloccare la porta d’ingresso di casa, nel disperato tentativo di non consentire l’accesso alle forze dell’ordine. Inutile anche la fuga lungo i tetti dei palazzi adiacenti. Nella stessa circostanza i militari hanno recuperato il borsello con all’interno una pistola semiautomatica Tanfoglio con matricola abrasa e canna modificata per l’utilizzo di un silenziatore, munita di due caricatori con 28 colpi inseriti. I carabinieri hanno infine perquisito la sua abitazione e hanno trovato un giubbotto antiproiettile, nascosto nell’intercapedine di un letto, nonché una dose di marijuana ed una di cocaina. Sia Raciti che Musumeci sono finiti dietro le sbarre nella casa circondariale di piazza Lanza, a Catania.
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