In manette tre persone accusate di far parte della famiglia mafiosa di Mazara del Vallo (in provincia di Trapani). Nello specifico, sono stati disposti gli arresti domiciliari per l’imprenditore Giovanni Vassallo, mentre Emilio Alario e Giuseppe Lodato sono in carcere. L’inchiesta – coordinata dalla procura palermitana – avrebbe messo in evidenza il supporto da parte del clan nei confronti del defunto capomafia Matteo Messina Denaro durante la latitanza. Stando alle ricostruzioni emerse, Vassallo avrebbe aiutato a gestire le comunicazioni di Messina Denaro, oltre all’aiuto economico.
Un episodio, in particolare, avrebbe confermato quest’ultimo dettaglio: Giovanni Vassallo sarebbe stato individuato come il responsabile di una rapina avvenuta a Palermo nel 2015, dove il bottino – stando alla versione del pentito Attilio Fogazza – sarebbe finito proprio nelle casse della famiglia del boss di Castelvetrano. Vassallo, dal 2012, avrebbe fatto parte del gruppo che organizzava gli incontri di Messina Denaro con altri uomini d’onore. L’imprenditore avrebbe anche avuto stretti rapporti con boss del mandamento di Mazara tra cui Vito Manciaracina, Vito Gondola, Antonino Cuttone, Giovan Battista Agata, Luca Burzotta e Dario Messina. Anche Alario, come Vassallo, è accusato di associazione mafiosa ed è stato condannato in via definitiva per aver fatto parte del mandamento. Mentre Lodato, l’altro in carcere, è suo genero.
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