Passeggiava di sabato pomeriggio al lungomare di Aci Trezza. Un cappellino e un paio di occhiali da sole forse per nascondere la sua identità. Peccato si sia imbattuto in un agente della squadra mobile di Catania che lo ha riconosciuto e ha chiamato rinforzi per arrestarlo. È finita così, quattro giorni fa, la fuga di Carmelo Piacente, 50 anni, ritenuto componente della famiglia mafiosa dei Ceusi.
Piacente era destinatario di un decreto di fermo emesso dalla Procura lo scorso 23 giugno per porto e detenzione illegale di armi da guerra e comuni e ricettazione. Già nel gennaio 2009 era stato fermato con le stesse accuse. Le indagini della Direzione distrettuale antimafia risalgono a sei anni fa, quando nel corso di una perquisizione di via Spontini, nel quartiere Picanello, gli agenti hanno trovato fucili mitragliatori, armi con silenziatori, due Kalashnikov, un’Uzi (pistola mitragliatrice) e altre armi, oltre a 500 munizioni di vari calibri. In un garage nella vicina via Borrello, risultato poi utilizzato dal 50enne, le forze dell’ordine hanno sequestrato delle copie di armi e l’occorrente per modificarle. Anche in quell’occasione il presunto affiliato al clan era sfuggito alla polizia, fino all’arresto qualche giorno dopo a Messina.
Carmelo Piacente, che adesso si trova nel carcere di piazza Lanza, è fratello minore di Giovanni, detto l’ergastolano, al momento in carcere per scontare la pena a vita.
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