Arrestato l’ex deputato regionale Onofrio Fratello, detto Norino, già condannato nel 2006 per concorso esterno alla mafia. L’accusa adesso è di aver gestito cooperative per l’accoglienza dei migranti nel Trapanese, attraverso prestanomi.
Stamattina i carabinieri del Comando provinciale di Trapani hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip di Trapani, su richiesta della locale Procura, nei confronti di quattro persone accusate, a vario titolo, di intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta. Altre sei persone hanno ricevuto l’avviso di garanzia, per un totale di dieci indagati.
L’operazione scattata ad Alcamo, denominata Brother, è il culmine di un’indagine dei carabinieri sulla rete costruita dall’ex onorevole che avrebbe intestato fittiziamente a terzi soggetti, suoi prestanone, quote e cariche sociali di cooperative impegnate nell’accoglienza di migranti, a lui riconducibili. Così, sottolineano gli investigatori, si sarebbe garantito «il duplice vantaggio di occultare i proventi derivanti dalle attività economiche e di evitare di comunicare le variazioni patrimoniali, conseguenti a tali partecipazioni, come imposto dalla legge ai soggetti condannati per il delitto di associazione di tipo mafioso».
I carabinieri hanno documentato anche una serie di manovre illecite da parte di Fratello con la complicità di due soggetti a lui vicini – pure loro sottoposti agli arresti domiciliari – finalizzate ad alienare beni e servizi di una società sportiva di sua proprietà, dichiarata fallita nel 2015, verso un’altra società da lui costituita ed intestata ad uno dei complici. L’obiettivo sarebbe stato quello di eludere la normativa fallimentare, integrando così la condotta di bancarotta fraudolenta per distrazione.
Sono in corso le operazioni di perquisizione nelle cooperative e i luoghi di privata dimora dei soggetti individuati quali prestanome dell’ex onorevole. Ulteriori dettagli saranno resi noti alle 10.30 nella conferenza stampa al comando provinciale di Trapani.
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