Arrestati i vertici del colosso Tecnis Ecco gli appalti a Palermo e provincia

Li hanno arrestati insieme ad altre otto persone, nell’ambito dell’operazione denominata Dama Nera su appalti e corruzione che vede indagate al momento 31 persone. Sono Francesco Domenico Costanzo (detto Mimmo) Concetto Bosco Lo Giudice, a capo della catanese Tecnis spa, colosso degli appalti pubblici in Sicilia e in tutto il Paese. Secondo quanto emerso, i due avrebbero cercato di eludere la normativa che vieta il trasferimento degli appalti, coprendo la manovra con una cessione del ramo d’azienda ad un’impresa di Sondrio, per la costruzione della variante di Morbegno in Lombardia. Per la riuscita del piano, però, serviva il via libera dell’Anas. Da qui le accuse di corruzione e tangenti e gli arresti domiciliari su mandato della procura di Roma che li ha identificati, anche tramite alcune intercettazioni, come «gli autori degli episodi di corruzione» di alcuni funzionari e dirigenti della società che gestisce la rete stradale ed autostradale.

Costanzo è noto alle cronache per il suo “duplice volto”, quello di imprenditore esempio di legalità e quello di imputato: nel 2003, Uniter consorzio stabile , consorzio formato dalle ditte di Costanzo e Bosco, insieme alla Sigenco spa, rappresentata da Santo Campione, si aggiudicò due lavori in project financing a Catania, il parcheggio di viale Africa e quello di piazza Verga. Quest’ultimo finito al centro di un’indagine della procura di Catania: Costanzo, rappresentante legale del consorzio, venne processato con l’accusa di abuso d’ufficio e assolto in appello.

La Tecnis spa – partecipata al 50 per cento dalla Cogip di Costanzo – a Palermo e in provincia ha diversi e grossi appalti. Tra i più noti, sia per importanza che per i disagi che i cittadini stanno vivendo da ormai da anni, c’è quello relativo all’anello ferroviario, ovvero il completamento della metroferrovia del capoluogo siciliano. Committente dei lavori è Italferr spa in nome e per conto di Rfi – Rete Ferroviaria Italiana spa per un importo di circa 150 milioni di euro. Sui lavori dell’anello ferroviario , iniziati nel 2009, ci sono movimenti e associazioni che cercano attualmente di avere rassicurazioni, soprattutto in merito al rispetto delle normative in materia di sicurezza. Attorno alla realizzazione di questi lavori sono molteplici inoltre le proteste, come quella per il taglio dei ficus secolari del Politeama e per il quale è stata fatta richiesta di un’attività ispettiva da parte della direzione generale Ambiente di Bruxelles, o dei residenti di viale Lazio, “prigionieri” del cantiere che va avanti a passo d’uomo. 

Altra opera importante ma ancora incompiuta è il disinquinamento della fascia costiera dall’Acquasanta al fiume Oreto. E cioè l’eliminazione degli scarichi nel porto e l’adduzione delle acque al depuratore dei corsari con potenziamento del sistema Cala, per un importo pari a 15.007.949,32 euro

Ma Tecnis ha appalti anche in provincia di Palermo, come quello per l’interporto di Termini Imerse, aggiudicato a un raggruppamento di imprese guidato dalla Tecnis e di cui fanno parte anche Cogip spa, Sintec spa e Notarimpresa spa. L’interporto dovrebbe sorgere nell’area compresa tra il porto di Termini e il fiume Himera e avrebbe dovuto vedere luce agli inizi del 2016 ma così non sarà.  Un’opera da 74 milioni, di cui 14 privati e i restanti coperti da fondi europei. I lavori sono bloccati da luglio 2014 a causa di un voto contrario dell’Assemblea regionale siciliana che ha bloccato la ricapitalizzazione di Sis, Società Interporti Siciliani guidata da Alessandro Albanese, committente dei lavori. Il responsabile unico del procedimento è Francesco Di Salvo. Infine, c’è il caso del crollo del viadotto Scorciavacche del 30 aprile 2014, causato da «carenze strutturali e costruttive», secondo la commissione del ministero dei Trasporti, e per il quale sono ancora in corso indagini per accertare le responsabilità. I lavori per l’ammodernamento dell’itinerario Palermo-Lercara Friddi lungo la statale 121, che comprende il viadotto  un’opera del valore complessivo di circa 297 milioni di euro, fondamentale in quanto si tratta dell’unico collegamento diretto tra le provincie di Palermo ed Agrigento – erano appaltati al consorzio Bolognetta scpa, che comprende anche la catanese Tecnis spa.

Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Orlando: «Mentre il Comune continuerà a vigilare sul corretto avanzamento dei lavori in atto affidati alla Tecnis – dice – sarà verificato il permanere dei requisiti quali appaltatori di lavori pubblici. In ogni caso chiederò di incontrare con urgenza il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio e i vertici delle Ferrovie, al fine di discutere insieme e valutare eventuali iniziative che possano evitare conseguenze gravissime, non solo per il trasporto pubblico ma per tutta la mobilità urbana interessata da importanti cantieri gestiti dalla società Tecnis».

Marta Genova

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