“Non capisco con quale faccia tosta si stanno ricandidando tutti quelli che hanno contribuito allo sfacelo di Palermo. Basta guardare i manifesti elettorali, facce vecchie che non hanno fatto nulla di buono”. Non le manda a dire, Giusi Badalamenti. C’è da scommettere che se arriverà a varcare le soglie di Sala delle Lapidi, darà del filo da torcere ai sostenitori della vecchia politica. Quella che ha ridotto il capoluogo siciliano ad una città degna del terzo mondo.
Ha 29 anni, ma mastica battaglie civili da quando era adolescente (ha militato a lungo con i giovani di An, per poi allontanarsi: “la questione siciliana non era al centro degli interessi di quel partito, ma lo è per me”). E ora si candida al consiglio comunale di Palermo, con un piglio deciso: “Non se ne può più di vedere la città in mano a chi la mortifica, ci vuole aria nuova. Non siamo sull’orlo del disseto finanziario per caso. Siamo arrivati a questo perché la città è stata governata male, ha governato il clientelismo e il menefreghismo”. La giovane ‘pasionaria’ della politica palermitana si candida nella lista “Amo Palermo” di Marianna Caronia. “Perché hanno creduto nel mio programma e nel mio sincero amore per la città”. (Qualche settimana fa pensava di candidarsi con il Mpa “ma non si sono verificate le giuste condizioni” dice). Suo chiodo fisso è Mondello: “Ieri mi sono vergognata dinnanzi alla faccia sdegnata di due turisti che facevano la gimcana tra i rifiuti di Mondello. E una vera e propria indecenza che il capoluogo della Regione trascuri così tanto questa parte della città, che dovrebbe essere il suo fiore allocchiello. E, invece, quando non cè la spazzatura, cè la puzza delle fogne. In estate diventa una bolgia di macchine, manaca lilluminazione, mancano i collegamenti. Un turista per arrivare a Mondello deve patire le pene dellinferno. Al primo posto del suo programma, come si intuisce cè la riqualificazione di Mondello. A riprova di quanto questo argomento sia sentito, una raccolta di firme avviata dalla giovane candidata : Siamo già a quota mille, i palermitani sono stufi di come i loro politici hanno trattato la città e la sua zona di mare. Questo sarà il mio cavallo di battaglia. Ma non solo. Palermo non ha nulla da invidiare alle altre città italiane ed europee, anzi. “Ma ha bisogno di gente nuova, di giovani che vogliono riprendersi la città e renderla bella ed efficiente, che non vogliono più essere costretti ad emigrare o a vergognarsi di essere palermitani. Io non mi vergogno, sono fiera di essere palermitana e siciliana. E per questo lavorerò affinché la mia città rialzi la testa, cacciando via tutti quelli che l’hanno mortificata”.
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