L’Assemblea regionale siciliana tornerà a riunirsi il 7 Gennaio prossimo. Il nuovo anno a Sala d’Ercole si aprirà con un tema importante: le trivelle e la protesta che si sta accendendo in tutta la Sicilia. Una protesta che vede schierati i territori, accanto alle associazioni ambientaliste.
«Vogliamo opporci all’articolo 38 del Decreto Sblocca Italia dinnanzi alla Corte Costituzionale, come stanno facendo altre regioni». Così il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, incontrando la stampa parlamentare per i tradizionali auguri.
Sono già sei le Regioni che hanno deciso di impugnare la norma che dà il via libera all’arrembaggio dei petrolieri di fronte alla Corte Costituzionale: Abruzzo, Campania, Lombardia, Marche, Puglia e Veneto.
Ardizzone, poi, ha ribadito un concetto già espresso in altre occasioni: «La nostra protesta non si fermerà fino a quando non sarà fatta chiarezza sulle risorse che spetterebbero alla Sicilia».
Non si fermerà dinnanzi a nulla, invece, la protesta dei sindaci. Che stamattina, stanno ribadendo la loro opposizione con un sit-in davanti Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione Siciliana:
«Le aree del Mediterraneo in cui si intende posizionare le trivelle – ricorda Leoluca Orlando, Presidente di Anci Sicilia- ad impatto distruttivo sono estremamente fragili, e, inoltre, presentano anche dei sistemi vulcanici sommersi tutt’ora attivi. Così facendo, dunque, si rischia di alimentare, in maniera consistente, la sismicità e di mettere a rischio aree di pregio naturalistico e paesaggistico e fiorenti attività economiche legate al turismo e alla pesca. Insomma, sarebbe uno scempio in tutti i settori che riguardano lo sviluppo economico e sostenibile».
In piazza c’è anche il Sindaco di Favignana (isola delle Egadi nel trapanese), Giuseppe Pagoto: «Il nostro no al petrolio è categorico, senza se e senza ma. Lo abbiamo detto in ogni circostanza, anche in audizione alla Regione al presidente Crocetta. Ci sembra una scelta folle, ambientalmente insostenibile ed economicamente miope. I nostri veri giacimenti sommersi sono il turismo e la natura».
Anche i Sindaci di altre isole minori e di altri territori turistici (da salina a San Vito Lo Capo) sono in prima fila in questa battaglia.
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