L’IDEALE SAREBBE MANDARE A CASA IL GOVERNO CROCETTA. MA QUESTO E’ UN SOGNO. MA ALMENO LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE SONO UN ATTO INDISPENSABILE PER DARE UN PO’ DI DECENZA L GOVERNO REGIONALE A A TUTTA LA POLITICA SICILIANA
di Carmelo Raffa
“Abbiamo assistito a una seduta che non ha precedenti. Da deputato, e da deputato di maggioranza, esprimo tutto il mio sconcerto. Mi riserbo di chiedere nelle sedi opportune di chiarire una vicenda che sta spargendo discredito su un governo che io sostengo, e che voglio continuare a sostenere, ma a fronte di un cambiamento radicale nel modo di governare, che ci preservi da fatti simili a questi”.
Non solo frasi espresse da un parlamentare dell’opposizione ma di un esponente del Partito Democratico. Anche Filippo Panarello, quindi, prende le distanze dal monarca-stalinista Rosario Crocetta che col suo Governo dei flop o dei Giufà o dei dilettanti sta facendo ridere tutt’Italia e di converso sta facendo piangere tanti siciliani.
Di fronte a tanti errori dei governi precedenti che abbiamo più volte denunciato la Sicilia non meritava un Governo utile solo a farla sprofondare sempre di più.
Ieri abbiamo assistito con la diretta streaming ad uno spettacolo indecoroso e ad un tentativo di scaricabarile perpetrato da chi ha la responsabilità di amministratore la cosa pubblica.
Ma chi ci crede alla favola: “Ha fatto tutto Lei… ed io non centro”.
La dirigente generale, anzi la già dimissionaria dirigente generale dei dipartimenti regionali della Formazione e del Lavoro, Anna Rosa Corsello, ha fornito gli elementi utili a fare chiarezza sulla vicenda flop day e principalmente si è assunta concretamente la propria responsabilità rassegnando, per l’appunto, le proprie dimissioni. Atto di grande dignità istituzionale.
Insomma, la prima ciliegia si è staccata dall’albero. Altrettanto ci aspettavamo e si aspettavano i deputati dell’Ars da parte della seconda ‘ciliegia’, cioè da parte dell’assessore Nelli Scilabra: invece… solo qualche pianto.
Ci chiediamo e chiediamo: è normale che la dirigente generale – che alla fine ha solo tradotto in atti amministrativi gli ‘ordini’ del Governo – si sia dimessa, mentre l’assessore Nelli Scilabra, che questi ordini li ha impartiti, magari sotto consiglio di qualche suo sponsor politico, rimanga in Giunta?
E il governatore Crocetta che fa? Sta alla finestra e fa finta di non capire che i siciliani hanno le scatole piene del suo Governo e di questa capricciosa ‘assessora’-ragazzina?
Questo presidente della Regione era già impopolare prima, figuriamoci dopo la figuraccia del flop day. Nonostante ciò non solo tiene con l’attak la sua poltrona, ma usa lo stesso ‘prodotto’ per cercare di mantenere salda la siggiuzza della Scilabra.
Diciamolo una buona volta e per tutte: questo spettacolo è indecente. Anche perché la frattura dentro il PD siciliano e tra gli alleati si allarga sempre più. I cuperliani del PD sono, di fatto, all’opposizione. Da qualche mese Lino Leanza con Articolo 4 sta dentro il Governo, ma con grande ‘sofferenza’.
Persino Totò Cardinale da Mussomeli, che a Crocetta ha ‘giurato’ fedeltà nei secoli, non riesce più a tenere buoni i suoi.
Alcuni parlamentari, ieri, hanno chiesto quanto verrà a costare alla Regione il flop day. Noi continuiamo a chiedere quanto verrà a costare al popolo siciliano la continuità di questo Governo regionale.
Le principali forze politiche che hanno ‘trascinato’ Rosario Crocetta alla Presidenza della Regione, PD e Udc, hanno chiesto l’azzeramento della Giunta e la formazione di un nuovo Governo senza la presenza di improvvisatori. Alla predetta richiesta, come già accennato, si sono associati i protagonisti dei Democratici riformisti siciliani rappresentati dal già citato ex Ministro Cardinale.
Le forze di opposizione chiedono le dimissioni della Scilabra ed in caso contrario preannunciano una mozione di censura nei suoi confronti.
Una voce abbiamo ascoltato nei lavori svoltisi ieri nella Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars che, purtroppo per tutti noi siciliani, in atto non riscontra la volontà della maggioranza dei deputati regionali. E’ quella di Nello Musumeci che, con chiarezza, ha chiesto le dimissioni di Rosario Crocetta e nuove elezioni.
Questa presa di posizione di Musumeci è dettata dal realismo e va nella direzione di evitare ulteriori danni per i siciliani.
Detto questo, dubitiamo che il governatore si dimetterà. Con molta probabilità, continuerà a ‘galleggiare’, con l’appoggio dei renziani, che non dovrebbero avere alcun interesse ad aggiungere ‘posti a tavola’.
Dubitiamo anche che a Sala d’Ercole si trovino 46 ‘volontari’ disposti a dimettersi per mandare a casa questo Governo.
In ogni caso, il primo passaggio per dare un po’ di decenza alla politica siciliana tutta dovrebbe essere un atto di intelligenza politica da parte dello stesso Governo: convincere la bella Nelli a ‘levarci mano’.
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