Angelo Niceta sarà trasferito provvisoriamente in una località protetta con la sua famiglia. A rendere nota la decisione della Commissione centrale del Ministero dell’Interno, che risale al 12 luglio, è stato il legale del testimone di giustizia, Rosalba Vitale. Il trasferimento è stato eseguito nella giornata di ieri.
«Facendo seguito alle precedenti dichiarazioni da me rilasciate – scrive l’avvocato Vitale – ho il piacere di comunicarvi che anche la Commissione centrale del Viminale, nella seduta del 12 luglio 2017 ha disposto l’esecuzione del programma provvisorio di protezione per Angelo Niceta e i suoi congiunti deliberando il trasferimento in località protetta con trattamento previsto per i testimoni di giustizia, eseguito nella giornata di ieri. Angelo e la sua famiglia si trovano nel luogo prefissato e le condizioni sembrano allo stato essere buone».
La missiva prosegue con l’esternazione della soddisfazione per la circostanza: «Siamo pienamente soddisfatti dal risultato raggiunto – scrive l’avvocato Vitale – e riteniamo che la protezione per Angelo Niceta debba essere massima considerato che ben quattro Procure, esaminati gli atti ed acquisiti gli ulteriori elementi di valutazione, hanno, in data 3 luglio 2017, proposto l’ammissione ed espresso parere favorevole al programma di protezione in qualità di testimone di giustizia per il signor Niceta. Bene, il caso rimane senz’altro aperto fino alla definizione dell’iter – continua Rosalba Vitale – ed attendiamo le opportune risposte scritte da parte dei due rami del Parlamento per le interrogazioni a risposta scritta che sono state presentate. Ricordiamo che la petizione è ancora attiva».
Poi i ringraziamenti: «Ringrazio il Comitato dei Cittadini e ‘La Città Invisibile’, tutti i volontari e i genitori che si sono mobilitati per Angelo Niceta, e soprattutto Angelo stesso e i suoi familiari per il sacrificio che in nome della verità e giustizia affrontano quotidianamente. Il Comitato dei Cittadini prende atto con soddisfazione dell’evoluzione degli eventi nella giusta direzione del riconoscimento dello status di Testimone di Giustizia per Angelo Niceta e dell’attivazione, benché tardiva, delle misure di protezione per lui e la sua famiglia. Vigileremo con la massima attenzione affinché l’iter si concluda con la massima celerità nell’unico modo possibile – continua la missiva – con la deliberazione definitiva da parte della Commissione centrale del Ministero dell’Interno e continueremo, in ogni caso – conclude -, a chiedere alle Istituzioni competenti spiegazioni circa le gravi inadempienze del passato».
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