Ancora da rifare il 75 per cento di segnaletica orizzontale Sostare: «Per completare tutto ci vorrà almeno un anno»

«A Catania resta ancora da rifare il 75 per cento della segnaletica orizzontale». Tra queste, come ammette il presidente di Sostare Luca Blasi, rientra anche la zona di piazza Cavour dove, nella tarda mattinata di ieri, tra via Filocomo e via Orto Limoni, è morta una anziana donna investita da un’automobile mentre stava attraversando la strada sulle strisce pedonali quasi completamente sbiadite. «I lavori di ripristino sono cominciati a settembre ma, non per giustificarmi – dice il presidente della partecipata del Comune di Catania a MeridioNews in tre mesi non possiamo fare miracoli anche perché a disposizione ci sono solo quattro squadre composte in tutto da 17 persone». Sono gli operai passati a Sostare da Multiservizi, l’altra partecipata comunale che, in passato, ha avuto in gestione la segnaletica stradale orizzontale.

In città, il servizio è rimasto bloccato per oltre un anno a danno della sicurezza stradale. Il servizio è ripreso a metà settembre e «stiamo cercando di fare tutto nel più breve tempo possibile ma anche in tempi umanamente possibili», dice Blasi spiegando anche che «abbiamo cominciato, come stabilito dal servizio traffico urbano del Comune, dando priorità alle scuole (dove gli attraversamenti pedonali erano oramai praticamente inesistenti, ndr) – e da alcuni quartieri in periferia». Gli arretrati sono enormi e, prima di vedere le vie della città verniciate con tutta la segnaletica stradale, «ci vorrà almeno un anno», annuncia il presidente di Sostare

Adesso, finita la zona del Tondo Gioeni, si passerà alla circonvallazione. «Ogni volta che passo davanti a strisce pedonali sbiadite – afferma Blasi – penso di avere a che fare con la storia della coperta troppo corta: un lavoro immane da fare e troppi pochi operai per procedere più velocemente di così». Al momento, stando a quanto riferisce il presidente, tre squadre lavorano di notte e una di giorno tutti i giorni lavorativi «esclusi quelli in cui piove». Che, a Catania, si possono contare sulla punta delle dita di una mano. E, intanto, almeno per il prossimo anno resta il nodo sicurezza stradale. «Sono io il primo a essere preoccupato, innanzitutto da pedone e – conclude Blasi – poi perché adesso ho anche una responsabilità morale su questo servizio».

Marta Silvestre

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