Sono da poche passate le ore 12 del 28 marzo e i social si cominciano a riempire di foto di donne che mandano un abbraccio virtuale ad altre donne. Sotto l’hashtag #lontanemaunite, che le lega tutte, da Nord a Sud. Sono le donne del gruppo Endomarch Team Italy, che celebrano così, virtualmente, la giornata mondiale dell’endometriosi. Mentre molte città illumineranno un monumento di giallo grazie all’iniziativa dell’associazione Ades – Donne endometriosi e salute.
Una donna su dieci soffre questa patologia, tre milioni di donne in Italia, più di 175 milioni nel mondo. E molte non ne sono neanche consapevoli. Ecco perché è importante conoscere e conoscersi, fare rete, confrontarsi. «Ho fondato una community per tutte le ragazze siciliane affette da questa patologia», racconta Tiziana Fichera, originaria di Acireale, che due anni fa, proprio nel mese di marzo, ha dato vita a Endosisters Sicilia, che coordina insieme alla siracusana Lucy Bonaventura. «Due anni fa ho avuto delle disavventure molto serie con la salute, ho scoperto di avere l’endometriosi con una diagnosi troppo tardiva e in quel periodo ho iniziato a bazzicare sui gruppi Facebook dedicati a questa patologia e ho conosciuto tantissime ragazze che come me ne avevano viste di tutti i colori».
E così, col passare del tempo, chiacchiera dopo chiacchiera, Tiziana e le altre hanno prima fondato un gruppo su WhatsApp, e poi hanno voluto estendere l’invito a tutte le ragazze siciliane creando un gruppo su Facebook, per supportare tutte le donne affette dalla patologia o sospettose di esserlo e promuovere la consapevolezza della malattia, l’importanza della prevenzione e la diffusione di informazioni. «Abbiamo pensato di rendere l’accesso più democratico e oggi il gruppo – che sta per diventare nucleo operativo catanese dell’associazione nazionale Ape Onlus – conta quasi 300 membri, perché sappiamo che la condivisione con chi, come te, vive la quotidianità della malattia, può rappresentare un valido supporto dal punto di vista psicologico per affrontare la sfida del dolore e della sofferenza senza sentirsi mai sola o incompresa – spiega Tiziana -. Ci si scambia consigli, conforto, supporto reciproco».
Superando anche la difficoltà e l’imbarazzo di condividere le proprie esperienze rendendole pubbliche. «È questo l’aspetto su cui lavora Chiara Scattina, una giovane psicologa che ha deciso di prestare la sua opera gratuitamente mettendo a disposizione degli spazi per organizzare degli incontri collettivi mensili in cui ci finalmente possiamo confrontare dal vivo rendendo così i rapporti più solidi e autentici».
Un ciclo di incontri che prende il nome di sostenENDO e corre in parallelo al gruppo Endosisters. «Possiamo dire che sostenENDO è la versione dal vivo di quello che avviene sui social, dove ci scambiamo empatia, supporto e consigli pratici – dice Tiziana, punto di riferimento importante per tutte le ragazze del gruppo -. Aver creato questa community per queste donne è stato, per me, come dare un senso a tutto quello che mi è successo».
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