La campanella tornerà a suonare questo pomeriggio alle 16 in punto. Dopo il lungo mese di pausa, da oggi ricomincerà l’attività legislativa dell’Assemblea regionale siciliana, che dovrà recuperare non poche incompiute, lasciate in sospeso quando lo scorso 10 agosto la campanella ha suonato per l’ultima volta, in una sala d’Ercole semideserta, prima di arrendersi davanti all’assenza del numero legale.
A restare a bocca asciutta, a ridosso del ferragosto, diversi beneficiari dei provvedimenti inseriti nel disegno di legge di variazione di bilancio, che avrebbero dato ossigeno all’economia siciliana. Una manovra necessaria quella approdata in Aula in piena estate, che si era ingrassata fino a diventare una mini-finanziaria di Ferragosto. Tra le tante piccole e grandi norme contenute tra le righe dei circa quaranta articoli che la formavano, una in particolare avrebbe sbloccato nove milioni per le ex Province ormai in dissesto, garantendo gli stipendi soprattutto ai funzionari degli enti intermedi di Siracusa, Enna, Agrigento e Ragusa, al collasso.
È proprio da questo che ripartirà la seduta di questo pomeriggio a palazzo dei Normanni, dove i novanta inquilini dovranno fornire le risposte lasciate in sospeso, per i funzionari dei Liberi Consorzi, ma non solo. Ad attendere l’approvazione della norma sono anche gli studenti disabili siciliani, da ieri già sui banchi di scuola, che potranno godere dell’assistenza dedicata soltanto nel momento in cui il disegno di legge sarà approvato, sbloccando i fondi per i progetti. C’è anche il mutuo da 19 milioni di euro, necessario per acquisire la totalità delle azioni delle società che gestiscono le Terme di Sciacca e di Acireale, che consentirà la successiva vendita delle partecipate.
Ma oltre alle variazioni di Bilancio, l’Ars si prepara alla lunga maratona della riforma del sistema dei rifiuti. Se il governo Crocetta, infatti, ha sottoscritto un calendario di impegni da rispettare di fronte al ministero, sarà sala d’Ercole a dover approvare la riforma targata Contrafatto e la lunga estate di caos sul fronte rifiuti, di certo peserà sul dibattito d’Aula. Una riforma che coinvolgerà l’intero sistema di gestione della munnizza e che – almeno nelle promesse – manderà gradualmente in pensione il mercato oligarchico delle discariche siciliane. Gli ambiti territoriali, che alla fine saranno nove, coincidendo coi confini dei liberi consorzi, si occuperanno della parte logistica, soprattutto della fase di avvio della raccolta differenziata, sulla quale molto punta il disegno di legge.
Tra le norme di cui l’Assemblea regionale dovrà occuparsi al ritorno dalle ferie, anche quella che istituisce la figura del Garante regionale della famiglia e il Codice etico per gli eletti a cariche pubbliche, per gli amministratori e per i dipendenti della Regione Siciliana.
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