«Nomi non ne faccio, perchè è giusto che li dica il leader del partito e della coalizione, che è Gianfranco Miccihè». «Il nostro candidato sindaco non lo decide di certo Miccichè, ma Matteo Salvini». La prima affermazione è di Eusebio Dalì, coordinatore provinciale di Forza Italia. La seconda a Francesco Vozza, referente di Noi con Salvini a Palermo. Dichiarazioni in antitesi che testimoniano come il cantiere del centrodestra a Palermo, in vista delle elezioni amministrative nel capoluogo, sia ancora aperto e che le quattro formazioni politiche che al momento lo compongono – oltre alle due citate ci sono anche Fratelli d’Italia e Sarà bellissima, movimento del deputato regionale Nello Musumeci – hanno visioni diverse sui rapporti di forza interni.
Il percorso verso le elezioni è ancora lungo, al momento non c’è un nome certo, anche se si è fatto spesso quello di Francesco Greco, ex presidente dell’Ordine degli avvocati che però, in un’intervista rilasciata a MeridioNews, ha allontanato l’ipotesi dell candidatura. «Posso dire – afferma Dalì – che quello dell’avvocato Greco è uno di quei nomi che noi stiamo vagliando e valutando. O meglio ancora, è uno di quelli che a noi non dispiacerebbe. Questa sua indisponibilità mi risulta nuova. È un buon profilo ma non è l’unico, ne abbiamo diversi. Certamente è una figura da considerare».
Anche in questo caso, però, Vozza ribadisce la posizione di Noi con Salvini e mette i paletti: «I salviniani di Palermo – scrive in una nota – non sono e non saranno mai disponibili ad appoggiare come candidato sindaco della nostra città un personaggio della vecchia politica. Chi ha già fatto il consigliere, il deputato, l’assessore e magari pure l’amministratore di condominio, contribuendo a distruggere in ogni modo possibile la nostra terra, si metta da parte e lasci spazio ad una nuova classe dirigente». Chissà se tra gli incandidabili, per Vozza, c’è anche l’ex presidente di una società municipalizzata, come appunto Greco, alla guida dell’Amg quando primo cittadino era Diego Cammarata.
Intanto i partiti della coalizione lavorano per allargare il cerchio delle alleanze: «Stiamo interloquendo con tante raggruppamenti civici che sono pronti a presentare liste o candidati nelle nostre liste – spiega Dalì – perchè siamo consapevoli che dobbiamo ampliare la piattaforma, fermo restando che il nostro perimetro è il centrodestra. Ferrandelli non è con noi, se è questa la domanda», gioca d’anticipo il coordinatore azzurro. E sulla scelta dell’investitura per la corsa alla carica di primo cittadino usa toni distensivi (l’intervista è stata rilasciata prima che fosse diffusa la nota di Vozza, ndr): «Quello che ci preme sottolineare in questo momento è che dovrà trattarsi d un candidato condiviso da tutti, portatore di un programma altrettanto condiviso dai componenti della coalizione».
Un’ultima battuta Dalì la rilascia proprio sul programma: «Stiamo incontrando le categorie: commercianti, professionisti, pensionati, giovani e mamme. Cerchiamo di capire quali sono le criticità che ha questa città, al di là dei macro sistemi e dei macro obiettivi che sono sempre gli stessi. Poi stileremo cinque, sei, otto punti che saranno inseriti nel programma – conclude – che non farà Forza Italia, ma il candidato sindaco».
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