Amianto, al centro di Augusta superate le 1200 visite L’appello: «Per lo screening serve azzerare il ticket»

«È il minimo che si possa restituire a uno dei territori più martoriati dalla fibra killer». Lo sa bene
Calogero Vicario, coordinatore regionale dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona) che da ex saldatore del polo petrolchimico di Priolo Gargallo è affetto da una malattia asbesto correlata. La restituzione sta nell’attivazione del centro regionale di diagnosi e cura delle patologie derivanti dall’amianto all’ospedale Muscatello di Augusta. Aperta da oltre un anno, la struttura è diventata operativa alla fine del 2018 con uno staff medico composto da tre infermieri, due pneumologici e una oncologa. Adesso, in previsione della nuova rete ospedaliera, il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Ficarra, ha assegnato tre ulteriori oncologi. «Stando ai dati in nostro possesso – spiega a MeridioNews Vicario – finora sono 1.200 le visite già effettuate per la sorveglianza sanitaria da amianto». 

Era il 2014 quando l’Assemblea regionale approvava una rivoluzionaria legge sull’amianto, che prevedeva anche la trasformazione dell’ospedale megarese in centro di riferimento regionale per la cura e la diagnosi, anche precoce, delle patologie derivanti dall’amianto. Per molto tempo, però, tutto è rimasto sulla carta. «Finalmente è stato premiato il nostro impegno – afferma l’avvocato Ezio Bonanni, presidente nazionale dell’Ona – che inizia a dare i primi importanti risultati nella direzione della prevenzione e dell’assistenza della popolazione esposta. È un passo importante – aggiunge – che ci incoraggia a proseguire con determinazione la nostra battaglia anche per il riconoscimento ai fini pensionistici». 

All’interno del centro è stata installata una nuova
tac ad alta risoluzione a 64 strati «e ci hanno assicurato che presto sarà dotato anche di altri strumenti necessari per il monitoraggio di lavoratori e cittadini esposti ed ex esposti all’amianto e per controlli più specifici», dice Vicario che per anni è dovuto andare a Siena (in Toscana) per i controlli periodici per la sorveglianza sanitaria

Intanto, negli anni, il killer silenzioso ha fatto pagare alla Sicilia un tributo molto alto in termini di vite umane. «Siamo soddisfatti di quanto ottenuto finora – spiega il coordinatore regionale dell’Ona – ma contestiamo le modalità di accesso al centro del Muscatello: in pratica ci si arriva tramite la medicina del lavoro a titolo gratuito che, però, non sembra essere nelle condizioni di garantire controlli in tempi rapidi oppure con l’impegnativa del medico curante che, senza esenzione, prevede il pagamento di un ticket». Insomma, specie per quanto riguarda le visite preventive «dover pagare potrebbe scoraggiare», lamenta Vicario che conclude con la speranza che «il Muscatello, come previsto, prima o poi diventi davvero anche centro di ricerca per le patologie legate all’amianto».

Marta Silvestre

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