Ambulanze abusive, sequestri e denunce «Ditte private forse utilizzano nomi fittizi»

Ambulanze abusive, prive di assicurazioni, con estintori scaduti e con a bordo personale senza formazione per le emergenze. A essere coinvolte, secondo la questura di Catania, nell’utilizzo di mezzi di soccorso non in regola sarebbero tre società catanesi. Controllate dagli agenti del commissariato Borgo-Ognina che, in questi giorni, hanno messo in luce alcune ombre delle ditte private che, ogni giorno, si occupano di prestare assistenza ai cittadini accanto agli operatori del settore pubblico. Dalle indagini a non essere in regola risulterebbero essere la Croce Gialla srl e la S.o.s. Catania Onlus. A cui si unisce il mistero di una sigla militare, l’Associazione marinai d’Italia, il cui logo era applicato su una delle vetture controllate.

Siamo dei marinai in pensione e non abbiamo volontari con ambulanze

Per quanto riguarda la prima, durante un controllo, un’ambulanza è stata trovata senza autorizzazione sanitaria e con gli operatori senza i requisiti richiesti dalla legge. Per questo il mezzo è stato sequestrato e il titolare è stato denunciato. «Io ho un solo operaio ed è volontario – replica il responsabile a MeridioNews – l’ambulanza è messa in regola perché l’assicurazione è pagata però non c’era l’autorizzazione sanitaria. Ma uno che deve fare? – si chiede – Andare a rubare?».

In un altro caso i poliziotti hanno fermato in piazza Trento un mezzo con la scritta Associazione Marinai D’Italia. I soccorritori, che avevano accompagnato un malato da Sant’Alfio alla sede dell’Inps, al momento del controllo non erano in grado di fornire gli attestati di formazione. Marcello Gioé, presidente catanese dell’associazione, ha però spiegato di non avere nulla a che fare con i servizi di soccorso: «Noi siamo un’associazione d’arma della Marina militare – spiega a MeridioNews– non abbiamo gente che fa volontariato con l’ambulanza ma siamo dei pensionati e nessuno dovrebbe utilizzare il nostro nome. Tra l’altro non ci ha nemmeno contattato la polizia». A tal proposito la questura specifica di effettuare degli approfondimenti per capire la reale identità della sigla. «E’ proprio questa la cosa strana – fanno sapere – Evidentemente utilizzano delle forme e nomi che fanno capo ad altre realtà o cambiano qualche lettera. Stiamo comunque verificando per capire i collegamenti».

L’ultima onlus a esser stata denunciata è la S.o.s. Catania. Il 18 gennaio gli uomini della polizia hanno notato che su un veicolo, al posto del numero telefonico per le chiamate d’emergenza, c’era invece un cellulare privato. Ma non solo. Uno dei dipendenti è stato fermato all’esterno dell’ospedale Garibaldi con un mazzo di biglietti pubblicitari, alcuni dei quali poco prima distribuiti all’interno della struttura. Secondo la questura i santini sarebbero stati portati fino alle stanze dei pazienti ricoverati. L’ambulanza inoltre è stata trovata priva dell’autorizzazione sanitaria e i due soccorritori che componevano l’equipaggio non erano in possesso dei corsi di formazione specifici. Al momento del controllo, tra l’altro, non avevano neanche un regolare contratto di lavoro. All’interno del mezzo, in scarse condizioni igienico sanitarie, gli estintori erano scaduti e senza attestati di idoneità.

Mattia S. Gangi

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