Amat, nuovo biglietto ma vecchia timbratura Bisogna sostituire ancora metà obliteratrici

Da oltre un mese (precisamente dal 15 settembre) è scattato un piccolo sconvolgimento per gli utilizzatori dei mezzi pubblici palermitani, a causa dell’introduzione del biglietto a banda magnetica. Il nuovo titolo di viaggio, entrato in servizio in occasione della visita in città di papa Francesco, sta sostituendo gradualmente il vecchio biglietto per vari motivi, tra i quali l’aggiornamento tecnologico e la maggior difficoltà di contraffazione (vulnus che negli ultimi mesi è emerso alle cronache, soprattutto per i danni che comporta alle casse dell’ex municipalizzata).

Molti utenti però lamentano una sorta di rivoluzione a metà, visto che il nuovo biglietto si deve timbrare sempre alla vecchia maniera, per di più piegandolo (la larghezza del ticket è maggiore di quella della fessura dell’obliteratrice). Una situazione, come rispondono fonti interne all’Amat, nota e dettata da un regime transitorio, visto che al momento su 350 autobus presenti nel parco mezzi e idonei al servizio su strada, sono 176 i veicoli dotati di obliteratrici di tipo magnetico. «Da metà 2019 (all’incirca da luglio) – spiegano – sull’intero parco mezzi dell’azienda trasporti saranno presenti solo obliteratrici che permettono l’obliterazione magnetica. Fino ad allora sarà possibile utilizzare esclusivamente quella meccanica, cioè la timbratura del biglietto con data ed ora». Sostituzione finanziata con circa 878mila euro di fondi dell’asse 2 del Pon Metro 2014-2020, legati all’acquisto delle nuove apparecchiature per la vidimazione a bordo.

«Sebbene – chiariscono dall’azienda – su diversi bus sia già installato questo nuovo tipo di macchinette (quelle blu, per intenderci, ndr) con un sistema ibrido che rende possibili sia la timbratura meccanica che l’obliterazione sfruttando la banda magnetica, quest’ultima facoltà è stata volutamente e temporaneamente inibita per consentire – in questa fase transitoria – una omogeneità di utilizzo su tutta la rete Amat».

Per questo motivo, dalla loro introduzione e fino alla completa sostituzione delle vecchie obliteratrici, anche i nuovi biglietti a banda magnetica vanno timbrati alla vecchia maniera, come riporta lo stesso sito dell’azienda: «Il biglietto ha una struttura completamente diversa rispetto a quella fin qui conosciuta che, oltre a riportare la banda magnetica codificata ed un esclusivo ologramma, presenta una linea di perforazione lungo la quale il titolo dovrà essere piegato, per poi essere obliterato nelle validatrici poste a bordo dei bus e dei tram». E a questo proposito ricordiamo che i vecchi ticket vanno ad esaurire la loro vita, dato che dal primo dicembre non potranno più essere utilizzati sui mezzi Amat, ma fino al 31 dicembre 2018 sarà possibile sostituirli con i titoli magnetici di pari valore nominale, presso il punto vendita di via Borrelli.

Una grossa spinta nel passaggio da un sistema all’altro sarà data dall’arrivo e dall’entrata in servizio del contingente di 89 nuovi bus di categoria Euro 6 – previsti tra novembre e marzo 2019 – che saranno dotati di default di obliteratrici che funzioneranno esclusivamente col sistema magnetico. Dal prossimo gennaio inoltre dovrebbe essere attivata la app di Amat che consentirà l’acquisto dei tagliandi per la sosta tariffata. Uno sbarco nel settore mobile che segue la politica dei piccoli passi, verso il traguardo dei biglietti online e dell’utilizzo della tecnologia contactless tramite smartphone. Nel frattempo – assicurano dall’azienda – continuerà la sinergia con Moovit, che consente la visualizzazione degli orari di bus, tram e treni locali fermata per fermata (a costo zero per Amat per i primi tre anni, e pagando una piccola cifra per le annualità successive), e nei prossimi mesi si amplierà il numero di linee seguite in tempo reale.   

Massimo Gucciardo

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