Amat, al via dibattito su contratto di servizio Orlando: «Se non parte il tram mi dimetto»

Proseguirà oggi pomeriggio la discussione in Consiglio comunale sul contratto di servizio dell’Amat, indispensabile per far partire il tram e la nuova Ztl. Il dibattito è partito ieri sera, ed è continuato fino all’una del mattino, con l’intervento del sindaco Leoluca Orlando, che ha ribadito la sostenibilità economica dell’opera e la volontà di mantenerla pubblica affidandola all’Amat. «L’azienda è in utile di esercizio, seppur modesto – ha detto -. Non è in disavanzo né in pareggio. L’Amat ha la più grande flotta pubblica di car sharing d’Italia, che effettua il servizio anche fuori Palermo, gestisce il bike sharing e presto presenteremo anche il taxi sharing. L’obiettivo è disincentivare l’uso privato dell’auto e spingere l’azienda a non limitarsi al gommato», che in prospettiva rappresenterà soltanto il 30 per cento del traffico gestito, mentre il 70 per cento sarà ferrato quando saranno pronti anche passante e anello. 

«L’Amat – ha aggiunto il primo cittadino – deve aprirsi anche alla dimensione metropolitana con l’ingresso di altri Comuni in qualità di soci». Poi il sindaco ha ricordato il pericolo di dover restituire 300 milioni all’Unione Europea se il tram non entrerà il funzione. «Il rischio è tale che se fossi una persona più prudente mi sarei presentato in aula con le mie dimissioni. Non possiamo lasciare una simile incompiuta e mandare in dissesto il bilancio pagando penali terribili». Insomma, o si parte o si va tutti a casa. Un concetto già espresso a più riprese nelle scorse settimane: sul tram e sulla proposta di una mobilità diversa e più sostenibile la giunta Orlando si sta giocando molto, pensando anche alla battaglia sulle pedonalizzazioni e, appunto, alla Ztl

In aula erano presenti anche gli assessori alla Mobilità Giusto Catania e al Bilancio Luciano Abbonato. Le opposizioni hanno dato battaglia con alcuni interventi molto duri. Su tutti il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo che ha insistito con la richiesta di prolungare la durata del contratto: «Attualmente scade nel 2017 contro i trent’anni di quello in vigore. Proponiamo un compromesso fra i sette e i dieci anni». 

«Il tram di Palermo deve partire, su questo non ci sono dubbi – dice il consigliere di Idv Paolo Caracausi, ma è necessario anche rivedere i costi della Ztl, diminuire il numero delle strisce blu e riorganizzare seriamente l’Amat tutelando i lavoratori. Solo così renderemo un servizio alla città. Serve un intervento complessivo che riguardi anche altri aspetti del contratto: bisogna introdurre delle agevolazioni per la Ztl, rivedendo al ribasso le tariffe, e tagliare numero e costo degli stalli della sosta a pagamento, ossia le strisce blu, così come da impegno preso in campagna elettorale». 

admin@admin.com

Recent Posts

Dalla Regione dodici milioni di euro per il nuovo polo scientifico ambientale all’ex Roosvelt di Palermo

Poco più di dodici milioni di euro per ristrutturare i locali dell’ex istituto Roosevelt di…

2 ore ago

Catania, in uno stabile abbandonato trovati utensili da lavoro e decine di parti di automobili

Uno stabile abbandonato con dentro molti utensili da lavoro e decine di parti di carrozzeria…

4 ore ago

Catania, posticipata la scadenza del saldo Tarsu/Tari

Il Comune di Catania fa sapere con una nota che «a causa di problemi tecnici…

6 ore ago

Tra Palermo e l’Agrigentino sono state sequestrate migliaia di panettoni scaduti e con etichetta falsa

Più di 4000 prodotti dolciari, eppure pronti per essere venduti. Sono state sequestrate dai carabinieri…

6 ore ago

Catania, denunciato un parcheggiatore abusivo. «La mia famiglia fa quest’attività da più di 50 anni»

A Catania è stato sanzionato e denunciato un parcheggiatore abusivo. Letta così non è una…

8 ore ago