Rimpallo di responsabilità tra Amap e Regione su chi debba decidere l’eventuale razionamento dell’acqua a Palermo. Ai cronisti che questa mattina, in conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, gli chiedevano a chi spettasse la decisione (specie dopo il commissariamento stabilito dal governo nazionale), il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha risposto che «non è vero niente, non spetta alla Regione». Mentre a Meridionews la presidente di Amap Maria Prestigiacomo chiarisce che «nessuno ha mai parlato di Regione, è il commissario che dovrà stabilirla o meno». Ma quella figura coincide con Musumeci, così come indicato dallo scorso consiglio dei ministri. «E allora sceglierà come commissario e non come presidente della Regione – replica Prestigiacomo – . Amap e Comune poi prenderanno la decisione insieme al commissario».
In ogni caso le piogge di questi giorni allontanano, seppur momentaneamente, lo spettro del razionamento dell’acqua. «Non stiamo parlando al momento di turnazione idrica, fin quando piove…» è la conferma di Prestigiacomo. Che intanto oggi, dopo il rinvio della scorsa settimana, sarà ascoltata dal consiglio comunale per spiegare le strategie dell’azienda partecipata su quella che erroneamente viene definita emergenza idrica, ma che in realtà è una questione abbondantemente prevista e che puntualmente torna sotto i riflettori. Ma può una città come Palermo, nel 2018, confidare nell’arrivo delle piogge? Per il consigliere comunale d’opposizione Fabrizio Ferrandelli da questa domanda si aprono tanti altri interrogativi.
«Ad Amap chiederemo conto e ragione di tante cose – spiega il due volte candidato sindaco -. A partire dalle comunicazioni falsate: non è possibile che un’azienda solida parli di razionamento a tratti, a volte sembra immediato e a volte si rinvia a data da destinarsi. Noi temiamo che questo discorso possa essere legato alla campagna elettorale, e che il razionamento avverrà il 5 marzo (giorno dopo il voto nazionale … ndr). Purtroppo è vero che ci sono interi quartieri che vivono i disagi dovuti alla carenze di rifornimento d’acqua da anni. L’acqua a Palermo manca già nelle periferie, per almeno 150mila persone».
I rovesci che continuano a imperversare sulla Sicilia, e che dovrebbero continuare almeno fino a domani, intanto costituiscono una boccata d’ossigeno per gli invasi del Palermitano. I dati sono in salita a Piana degli Albanesi, Poma e Scanzano mentre «resta piatta la situazione di Rosamarina, e dovremo approfondirne i motivi – aggiunge la presidente Amap -. Dai primi di febbraio a oggi il totale delle quattro dighe è di 5 milioni e 230mila metri cubi d’acqua, in miglioramento rispetto a ieri. Ma rispetto all’anno scorso siamo comunque a zero».
Al momento dunque il sollievo è soltanto momentaneo, e di certo non può bastare. Da parte propria Ferrandelli, in vista dell’audizione del pomeriggio, traccia un elenco dei guasti che verranno sottoposti ad Amap. «Dobbiamo fare chiarezza su tante cose. Sappiamo che ci sono perdite nelle condutture del 40 per cento – riferisce -. Sappiamo che ci sono finanziamenti sul rischio idrogeologico, ma non mi risulta che ci siano progetti. Sappiamo che a Rosamarina si perdono diversi metri cubi d’acqua solamente per una non corretta gestione. Sappiamo che c’è una comunicazione confusa, anche a livello istituzionale, e che peraltro questa ha un costo sull’azienda. Sappiamo che ci sono i fondi per i depuratori di Sferracavallo e di Acqua dei corsari, che sarebbero un grande incentivo al risparmio idrico». Proprio tra oggi e domani, infine, Amap lancerà una nuova campagna di sensibilizzazione contro gli sprechi, con cartelloni appesi sugli autobus e sul tram. «Per far capire ai cittadini che l’acqua è un bene prezioso – spiega Prestigiacomo – e va risparmiata».
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