La magistratura apra un’inchiesta sull’operato di Amap per quanto riguarda le attività dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari che serve parte della città di Palermo. A puntare il dito contro l’azienda che si occupa del servizio idrico nel Palermitano sono i deputati del Movimento 5 stelle Giampiero Trizzino e Salvatore Siragusa. «L’azienda avrebbe saputo ma ha continuato a incassare, con le bollette, la quota relativa alla depurazione», si legge in una nota dei cinquestelle con cui annunciano di essere in procinto di depositare un esposto alla procura del capoluogo.
Per i deputati, l’azienda dovrebbe procedere al rimborso dei cittadini per il mancato servizio «così come previsto dalla legge 13 del 27 febbraio del 2009». «La mancata depurazione dei reflui diretti all’impianto di Acqua dei Corsari – dicono i due deputati – è un fatto pressoché acclarato da numerosi sopralluoghi degli organi inquirenti che hanno portato al commissariamento dell’Amap per l’attività di depurazione. L’inefficienza di questo depuratore è stata rilevata anche nel corso di un’audizione della Procura presso la commissione parlamentare di inchiesta su illeciti ambientali. Se è vero, i cittadini vanno rimborsati, come previsto dalla legge che sancisce che i gestori del servizio idrico provvedano entro cinque anni alla restituzione della quota di tariffa non dovuta per il mancato esercizio del servizio di depurazione, che può arrivare anche al 41 per cento dell’importo dell’intera bolletta».
«Che l’Amap sapesse di non depurare lo ha rilevato la stessa Procura nel corso dell’audizione presso la commissione parlamentare di inchiesta di qualche tempo fa. Quello che ci chiediamo – sottolineano Trizzino e Siragusa – è perché continuasse a riscuotere la quota per un servizio che sapeva di non erogare. Questo e tante altre cose, come ad esempio quanti utenti sarebbero da rimborsare, avremmo voluto chiederle direttamente ai vertici dell’Amap, che per ben due volte sono stati convocati in audizione all’Ars, ma in entrambe le occasioni non si sono presentati, come non si è presentato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, per impegni, ha detto, precedentemente assunti».
A favore dell’iniziativa dei due parlamentari c’è anche un precedente. «Siamo convinti che ci siano tutti i presupposti per il rimborso e per ripercorrere una strada già battuta anni fa dal Movimento 5 stelle di Caltanissetta che fece rimborsare da Caltacqua oltre un milione mezzo di euro ai cittadini nisseni. Non solo – concludono – i due parlamentari – questa battaglia è destinata ad allargarsi praticamente a tutta la Sicilia. Quasi il 50 per cento dei depuratori dell’isola infatti non funziona o funziona molto male».
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