La loro esasperazione è tracimata assieme al torrente Forcile che scorre accanto alle case del villaggio Santa Maria Goretti. Proprio mentre una nuova pioggia mandava in tilt l’intera Catania, i residenti del quartiere vicino all’aeroporto Fontanarossa hanno perso ancora una volta la pazienza, passando alle vie di fatto. Qualche decina di cittadini, mentre il nubifragio iniziava a perdere d’intensità, ha inscenato un blocco stradale per impedire gli accessi all’aerostazione. Nel frattempo via Santa Maria Goretti diventava un torrente in piena, come d’altronde era accaduto soltanto ieri e come spesso si è verificato in passato.
Nel tratto rimasto transitabile, la gente ha fermato le auto che riuscivano a farsi strada sotto il temporale fino all’arrivo della polizia. Sul posto anche i vigili urbani, la protezione civile locale come di consueto armata di idrovore e i vigili del fuoco. Gli agenti in breve tempo riescono a convincere gli abitanti a porre fine alla protesta, ma rabbia e paradossi sono tutti ancora lì. Il dato è che le vie d’accesso del sesto aeroporto d’Italia per traffico passeggeri diventano un pericolo per tutti, residenti, passeggeri, passanti, alla prima pioggia un po’ più forte del solito. «Il popolo si ribella perché in sessant’anni nessuno è stato capace di risolvere questo problema – dichiara Toni Lici, uno degli abitanti – l’aeroporto dovrebbe chiudere e tutto dovrebbe fermarsi davanti a una situazione del genere, che si ripete ogni autunno». Il fango è ritornato poche ore fa, mentre ancora si puliva quello di ieri.
La protesta ha peggiorato una situazione viaria già fuori controllo in tutta la zona sud di Catania. In via Domenico Tempio le auto procedono in fila indiana lungo i lati della strada: il resto delle carreggiate è sott’acqua. Lo stesso accade in un tratto di via San Giuseppe La Rena, dove i mezzi imboccano in massa un tratto in controsenso pur di evitare il pantano. All’aeroporto è possibile arrivare, lunghissime code permettendo, solo dall’asse dei servizi imboccando poi via Fontanarossa. Alle polemiche l’amministrazione comunale ha già risposto ieri, attraverso l’assessore alla Protezione civile Alessandro Porto, rimarcando che, sulla manutenzione del torrente Forcile finita nella bufera, la competenza spetta all’Irsap, l’ente regionale che è anche amministratore della zona industriale catanese.
Che la macchina comunale sia «interamente all’opera» lo ha sottolineato anche Salvo Pogliese. Il sindaco, per domani, ha chiuso tutte le scuole di ogni ordine e grado «per consentire ai nostri tecnici di effettuare sopralluoghi nelle strutture e verificare eventuali danni provocati dalle due bombe d’acqua abbattutesi su Catania». Secondo il primo cittadino «Ieri e oggi la città è stata colpita da due eventi atmosferici di portata eccezionale e non prevedibile. Non era mai accaduto che due bombe d’acqua di questa violenza si rovesciassero sulla città in poco più di ventiquattro ore, allagando sia il centro che le periferie».
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