Il
latte siciliano torna a bagnare l’asfalto. Nuova manifestazione di protesta da parte degli allevatori, che oggi si sono raccolti nella zona industriale di Dittaino, in provincia di Enna, per poi procedere sotto forma di corteo verso l’autostrada. Stavolta a rispondere all’appello sono state molte più persone. «Eravamo almeno seicento – assicura uno dei partecipanti -. Le rivendicazioni sono le stesse: un prezzo del latte inadeguato, che non garantisce alcun guadagno ai produttori, tutto a vantaggio degli industriali del settore caseario; ma anche l’ingresso di merci provenienti dall’estero a prezzi decisamente bassi».
Leggera tensione si è registrata quando il presidio ha deciso di incamminarsi verso l’autostrada, disattendendo le indicazioni degli organizzatori e della questura. In corrispondenza dello svincolo da cui ci si immette in autostrada, una
camionetta della polizia ha occupato trasversalmente la carreggiata con gli agenti che hanno presidiato il varco.
Aspramente criticato anche il
senatore Fabrizio Trentacoste. Nei confronti del parlamentare del Movimento 5 stelle sono stati rivolti alcuni insulti, con la contestazione che si è conclusa con la decisione di alcuni allevatori di versare il latte vicino ai suoi piedi. «Davanti ai malumori il senatore si è allontanato, per poi riavvicinarsi dopo che è stato chiamato – prosegue uno dei produttori presenti -. L’attacco non era rivolto alla sua persona, ma alla politica tutta. Compresa quella regionale finora totalmente disinteressata. Ma la disaffezione – conclude – è forte anche nei confronti delle associazioni di categoria che non hanno tutelato il settore».
«Come rappresentante dei cittadini è mio dovere dar voce alla loro protesta e raccogliere le loro richieste per portarle all’attenzione delle istituzioni – replica Trentacoste a MeridioNews -. Ho assistito a una protesta civile e concordata con le forze di polizia, durante la quale è stato versato in strada il latte, frutto del loro lavoro, bene ormai senza valore: vederlo scorrere ai bordi della strada è stato terribile. La rabbia contro una politica fin qui impotente e incapace di dare risposte è comprensibile». Il parlamentare poi rende noto di avere ricevuto un documento dai produttori. «Lo sto portando con me a Roma, chiedono misure per garantire un prezzo minimo del latte, maggiori controlli di qualità, norme più stringenti sulla tracciabilità dei prodotti, soprattutto nelle mense finanziate con denaro pubblico, la creazione di un distretto sanitario unico regionale per assecondare le transumanze, una riforma del disciplinare sulla pastorizzazione del pecorino siciliano e – conclude Trentacoste – lo snellimento della burocrazia per la piccola caseificazione, anche per favorire la vendita diretta del prodotto».
Aggiornamento:
Dopo la pubblicazione dell’articolo, Franco Calderone, portavoce dell’associazione Agrisat e presente alla manifestazione a Dittatino, sottolinea che «gli insulti al senatore Trentacoste sono stati un gesto isolato di pochi singoli, subito rientrato. Trentacoste ha potuto tranquillamente fare il suo discorso e, come ha già fatto nelle settimane scorse, si è impegnato a portare in Senato le rivendicazioni degli allevatori e degli agricoltori siciliani».
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