Allarme terrorismo, Cisl: «Porto insicuro» Cannatella: «Standard internazionali di security»

Porto di Palermo a rischio sicurezza. È la denuncia di Lorenzo Geraci, segretario generale Cisl Fp Palermo Trapani, e Bartolo Vultaggio, responsabile del settore Dogane per la stessa sigla, per i quali mancherebbero i «requisiti minimi» per garantire i controlli. Non ci sarebbe traccia, infatti, di metal detector, scanner e di un’area sterile ad hoc. Una grave «sottovalutazione» per i due leader sindacali in una città in cui ogni giorno arrivano navi di linea provenienti da Tunisi, «con una media di oltre mille sbarchi settimanali». Così all’indomani dell’attentato a Sousse, nel golfo di Hammamet, torna l’incubo terrorismo anche a Palermo.

Accuse respinte al mittente da Vincenzo Cannatella, presidente dell’Autorità portuale di Palermo. «Il porto – dice – è dotato dei piani di security degli impianti portuali e delle aree comuni, debitamente approvati dalla Prefettura». Protocolli a cui quest’anno si aggiunge anche il “Piano Cristoforo Colombo” che, «pianificando le misure di reazione ad eventuali atti terroristici, prevede un dispositivo di sicurezza portuale che può essere impiegato anche in relazione ad azioni preventive».

Insomma per Cannatella il porto di Palermo è «in regola con gli standard internazionali di security». Di più. Le strutture in atto esistenti sono in corso di potenziamento. L’Autorità portuale, spiega, ha disposto l’acquisto di due moduli abitativi prefabbricati, in cui «potranno essere effettuati, con rispetto della privacy, i controlli doganali, ed eventualmente di polizia, dei passeggeri in sbarco-imbarco da e per Tunisi». Verranno sistemati in prossimità degli approdi delle navi Grandi Navi Veloci e Grimaldi Group che assicurano le corte settimanali per Tunisi. Tutti saranno dotati di metal detector e scanner per il controllo dei passeggeri e dei bagagli a mano.

I sindacati, però, chiedono di equiparare gli standard di sicurezza del porto a quelli dell’aeroporto, «ma nulla è stato fatto, nonostante i ripetuti richiami alla prevenzione fatti dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella». Secondo la Cisl Fp Palermo Trapani, «oggi in teoria potrebbero essere anche trasportate armi e non essere intercettate, a causa dell’assenza nel porto di Palermo, di metal detector e scanner».

«Non si può continuare – concludono Lorenzo Geraci e Bartolo Vultaggio – a fare affidamento soltanto sulla perizia e sulla professionalità del personale delle Dogane e delle forze dell’ordine che operano all’interno dell’area portuale, i primi a rischiare fra l’altro».

Redazione

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