Albert, ritorno (elettorale) in Sicilia

Soldi, affari, corsi di formazione professionale, elezioni regionali del 28 ottobre: è su questi quattro elementi che si fonda il ritorno di Ludovico Albert sulla plancia di comando del dipartimento regionale della Formazione professionale.

A prima vista, può sembrare una manifestazione di forza da parte del Partito – il Pd – che, dal Piemonte, lo ha catapultato in Sicilia qualche anno fa. In realtà, il ritorno nella nostra Regione di questo burocrate è, come proveremo dimostrare, una manifestazione di debolezza del Partito democratico siciliano. La prova, quasi ‘scientifica’, che il candidato alla guida della Sicilia di Pd e Udc, Rosario Crocetta, non è – come rivelano sondaggi quasi comici – al 27 per cento, ma molto più giù. (a sinistra, foto tratta da  Albert, ritorno (elettorale) in Sicilia)

Partiamo dalle dimissioni di Ludovico Albert. Forse il burocrate non si aspettava che il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, le accettasse. O forse il buon Ludovico contava di andare a prendere un bell’incarico a Roma dal Governo ‘amico’ di Monti ed Elsa Fornero (piemontese come Albert). Oggi, questo, poco importa.

Quello che importa è che il Pd siciliano, senza Albert al vertice del dipartimento regionale della Formazione professionale, era messo veramente male. Due volte male. E’ messo male perché, al di là dei proclami, dei sondaggi e delle altre berlusconate in versione Pd, Crocetta è dietro Claudio Fava nella corsa alla presidenza della Regione. Cosa che il nostro giornale scrive da giorni. Da qui la speranza del Pd siciliano – che secondo noi si rivelerà un’illusione – di recuperare, con le clientele della formazione professionale, quello che ha perso sul piano morale e politico. Quello del Pd siciliano è un azzardo clientelare che rischia di scatenare polemiche roventi.

Albert torna su indicazione del Governo nazionale. Domanda: perché il presidente Lombardo accetta di fare una pessima figura, richiamando al vertice del dipartimento della Formazione professionale della Sicilia un personaggio che ha mandato via appena qualche settimana fa? Risposta: grazie all’inadeguatezza dell’assessore all’Economia, Gaetano Armao, e dello stesso Lombardo, la Regione siciliana, in termini finanziari, è ormai alla canna del gas.

Da qui un probabile “Tu dai una cosa a me e io do una cosa a te”. Chissà, magari è anche in questo quadro che si inserisce l’operazione, illustrata stamattina dello stesso Governo regionale dimissionario, pronto a vendere beni immobili. Voi l’avete mai visto un Governo dimissionario che, invece di occuparsi di ordinaria aministrazione, si mette a vendere beni immobili? Queste cose si possono vedere solo in Sicilia. E solo con la ‘benedizione’ del Governo delle banche di Mario Monti.

Chissà, magari i nostri amici, muto tu e muto io, si ‘chiudono’ pure qualche bella ‘operazione’ (la Sicilia, dal 2001 in poi, vanta una ‘grande tradizione’ in materia di ‘censimento’ e ‘valorizzazione’ dei propri beni immobili: non a caso, un nostro lettore, ieri sera, magistralmente, ha ‘pittato’ quest’operazione della vendita dei beni della Regione con un’efficacissima domanda: “Chi comprerà?”).

Chiuso l’ultimo affare del Governo Lombardo, torniamo alla formazione professionale e al nostro Ludovico Albert riportato nell’Isola dal Pd. Non possiamo non notare che il Piano formativo di quest’anno non è ancora iniziato. Così come non possiamo non notare che, grazie alla gestione Albert (coadiuvato dall’ex assessore, Mario Centorrino, con l’avallo di Lombardo che, poi, sembrava essersi pentito), oltre otto mila dipendenti di questo settore sono rimasti senza lavoro e senza Cassa integrazione. Una vergogna che la dice lunga sul cinismo dei vari Lombardo, Albert, Centorrino e, soprattutto, del Pd.

Chissà cosa penserà di questa incredibile operazione Claudio Fava, il candidato della Sinistra alla presidenza della Regione. Eh già, perché molte società per azioni che gestiscono i corsi di formazione professionale sono nelle mani (o sono finite nelle mani, grazie ad acquisti recenti) di parlamentari nazionali e regionali del Pd: cioè degli avversari diretti di Fava. Ve l’immaginate se l’amministraizione regionale cominciasse a finanziare – con i fondi del ‘mitico’ Avviso 20 – le società per azioni che fanno capo ad uomini del Pd a meno di cinquanta giorni dal voto per l’elezione del presidente della Regione e per il rinnovo dell’Ars?

Non possiamo non notare un’altra particolarità, peraltro stigmatizzata qualche giorno dallo stesso Claudio Fava, che segnalava un accordo tra Crocetta (e quindi il Pd), Lombardo e Gianfranco Miccichè. Non sappiamo se in questa storia c’entri pure Gianfranco Miccichè: ma di certo c’entrano Lombardo e il Pd che stanno tornando insieme a gestire la formazione professionale. Il tutto mentre il Pd e Crocetta giurano che loro nulla hanno a che vedere con il Governo Lombardo: e allora che ci fanno di nuovo insieme? Di nuovo d’amore e d’accordo nel nome dei quasi 300 milioni di euro dell’Avviso 20? 

C’è, poi, un’altra questione fino ad ora passata sotto silenzio: i contenziosi avviati da vari soggetti che operano nel mondo della formazione professionale siciliana contro l’amministrazione regionale. Fino a qualche tempo fa Albert negava la presenza di tanti contenziosi. E negava che la Regione fosse già stata condannata a pagare.

Peccato che a noi risulta l’esatto contrario. Solo che noi, a differenza del dottor Albert, le cose che scriviamo le proviamo: e a noi risulta che la Regione abbia già pagato 9 milioni di euro a un Ente di formazione professionale. E ci risulta che ci sono in corso tanti altri contenziosi. Come la mettiamo?

Il contenzioso di cui parliamo nasce da atti amministrativi della Regione. Chiediamo: non ci sono gli estremi del danno erariale? A noi sembra proprio di sì. Aspettiamo notizie – possibilmente precise – dalla Corte dei Conti.

Giulio Ambrosetti

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