Ha vissuto la fame costante, gli abusi, ha scontato 16 anni di carcere a Baltimora. Ma ora Chris Wilson è un imprenditore di successo, che arriverà a Palermo domenica per raccontare la sua incredibile storia. E lo farà al circolo Arci Porco Rosso, nel cuore di Ballarò, dove i sogni di riscatto sono sempre dietro l’angolo ma difficilmente si concretizzano. Un incontro, quello tra gli attivisti e il self made-man statunitense, che si è concretizzato all’ultimo minuto. A confrontarsi con Wilson saranno Daniela Thomas e Richard Brodie. «Per l’occasione sarà esposta una sua opera – informano gli attivisti del circolo Arci – dato che oggi Chris è anche un artista, oltre che un imprenditore dedito alle cause sociali, impegnato nell’infondere a chiunque viva in carcere la convinzione che per tutti è possibile costruirsi una seconda chance».
L’imprenditore di Baltimora ha raccontato le sue esperienze in giro per il mondo. «Quando avevo 17 anni – ha scritto sul Baltimore Sun – ho commesso il peggior errore della mia vita. Ho reagito in modo eccessivo durante una discussione e ho preso la vita di un uomo. Mia madre, una tossicodipendente in recupero, aveva recentemente sofferto di una relazione molto violenta con il suo fidanzato, un agente di polizia che ci aveva aggredito più volte. Al momento di quella fatidica discussione che mi ha portato a sparare a un uomo che non conoscevo, stavo vivendo l’aumento della tensione e della sindrome da stress post-traumatico che molti ricercatori affermano essere comuni tra i bambini esposti alla violenza. E nonostante la gravità della mia azione, come la maggior parte dei bambini, possedevo un’enorme capacità di cambiamento».
Ed è proprio questa parola, cambiamento, quella che Wilson ripete più spesso. Insieme a una innata forza di volontà, che gli fa ottenere la svolta tanto agognata. «Dopo circa 18 mesi dietro le sbarre, ho scritto The Master Plan, uno schema personale per trasformare la mia vita. I miei obiettivi erano uscire di prigione, ottenere una laurea, scrivere un libro, costruire un impero economico e un giorno servire da esempio a tutti coloro che sono ancora rinchiusi e che il successo è possibile al momento del rilascio». Ovviamente non è tutto così facile. Wilson trascorre più di 10 anni in carcere prima che un giudice prenda in considerazione i suoi nuovi propositi. «Ho parlato di come è stata la mia vita prima che commettessi il mio crimine – continua – e cosa ho imparato dietro le sbarre. Non ho avuto parole di rimpianto. Sono venuto con la prova dei miei successi in mano. Mi ero guadagnato il diploma di scuola superiore e una laurea. Avevo imparato a parlare spagnolo, italiano e cinese mandarino e ho aiutato innumerevoli detenuti più giovani quando sono arrivati in prigione». Il giudice allora gli dà «una seconda possibilità, riducendo la mia condanna a 24 anni, pur insistendo sul fatto che dovevo eseguire il piano generale. “Non deludermi”, mi ha avvertito».
E Wilson non l’ha fatto. È stato rilasciato l’11 maggio 2012, dopo aver scontato in tutto 16 anni di carcere «e ora vivo la vita che una volta ho potuto solo sognare. Ora ho un esercito di sostenitori». Da quel momento Wilson si impegna a riformare il sistema penale statunitense, e soprattutto a supportare tutti coloro che sono in difficoltà. A domenica racconterà questa e altre storie a Ballarò, che conferma di essere un crocevia di mille narrazioni. Questa volta positive.
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