«L’accoglienza è la nostra più grande arma di promozione turistica, noi abbiamo messo le ali alla nostra identità ma mi permetto di dire che la qualità dell’offerta alberghiera non è adeguata, va migliorata. Airbnb aiuta a narrare le bellezze locali, e al momento garantisce un’offerta più adeguata rispetto a quella di tanti alberghi, spero che gli albergatori colgano come uno stimolo quanto fatto da Airbnb». All’incontro di Palazzo Riso col fondatore della celebre piattaforma di home sharing, che conta milioni di alloggi disponibili in oltre 65mila città in 191 Paesi, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando non risparmia la frecciata. Di fronte i dati offerti all’incontro vien da dargli ragione, soprattutto sulle opportunità che il colosso informatico offre.
Nel corso della presentazione sono stati diffusi alcuni dati sull’impatto economico di Airbnb nei piccoli borghi italiani. Negli ultimi 12 mesi gli host, cioè i membri della community Airbnb che affittano uno spazio, hanno guadagnato nelle aree rurali quasi 80milioni di euro ospitando oltre 540mila viaggiatori attraverso 30mila annunci. Il guadagno annuale medio nelle aree rurali ammonta a circa 1600 euro, frutto in genere di 16 notti prenotate. La maggioranza degli annunci si concentra al Sud dove più lunga è la permanenza (circa sei notti). Per quanto riguarda la Sicilia, negli ultimi 12 mesi 503mila viaggiatori l’hanno scoperta tramite Airbnb. Di questi, 98mila hanno scelto Palermo. In Sicilia la piattaforma conta 42.700 annunci, di cui 4800 a Palermo. In tutto, gli host siciliani sono più di 24mila, di cui 2900 nel solo capoluogo. La piattaforma di home sharing, lanciata nel 2008, ha colto un bisogno di ospitalità che si è affiancato a quello presentato dalle strutture ricettive tradizionali. Un nuovo modo di viaggiare che privilegia l’essere ospiti delle comunità locali.
«Con la tecnologia possiamo dare nuovo slancio a queste piccole realtà e all’economia locale» ha detto Joe Gebbia, fondatore di Airbnb. La piattaforma continua a puntare sull’isola: i tre borghi siciliani di Sambuca, Savoca e Petralia Soprana saranno protagonisti di un progetto pilota di promozione del turismo a sostegno delle aree rurali, sviluppato in collaborazione con il Mibact. L’iniziativa, che rientra nel progetto Borghi italiani, è stata presentata oggi a Palazzo Riso dal fondatore della piattaforma di home sharing, Joe Gebbia, dal sottosegretario Mibact, Dorina Bianchi, e da Matteo Stifanelli, Country Manager Airbnb Italia. Con loro sono intervenuti anche Francesco Rutelli, presidente del Partito Democratico Europeo ed advisor di Airbnb, e il sindaco Leoluca Orlando.
Venti destinazioni saranno poi raccontate in un portale internazionale dedicato, dove ci sarà una guida storica e una lista degli appartamenti prenotabili. A questi si aggiungeranno altri 20 borghi che saranno al centro di un piano di comunicazione attraverso i canali dei social media di Airbnb in tutto il mondo. «L’anno dei borghi ha fatto registrare il 70 per cento di visitatori in più nei piccoli centri e nelle zone rurali – ha detto la sottosegretaria dei beni e delle attività culturali Dorina Bianchi – questo modello di ospitalità diffusa si adatta al patrimonio custodito degli splendidi borghi italiani e delocalizza i flussi turistici dalle grandi città contrastando il fenomeno dello spopolamento».
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