Si è concluso (forse) con un ribaltone il voto sulla democrazia partecipata indetto dal Comune di Agrigento per decidere la destinazione del due per cento – pari a 55mila euro – delle somme erogate dalla Regione all’ente locale. La cifra è stata messa al vaglio della volontà popolare tramite una votazione da poter effettuare sia online che dal vivo, all’interno dei locali delle biblioteche comunali.
Sul web, nelle scorse settimane, tanti cittadini si sono mobilitati per votare e far votare la proposta inerente il sostegno alle famiglie più bisognose e il contrasto alla povertà nella città dei templi, con diverse iniziative pubblicate sui gruppi sui social network. Tuttavia, proprio sul web sembrava che tale proposta fosse destinata a naufragare a favore invece di quella che mirava ad istituire un’area fitness a San Leone. In questo esperimento di democrazia partecipata hanno votato circa mille aventi diritto con 459 voti online andati proprio a favore della seconda proposta, mentre i promotori della destinazione ai più poveri sono stati 414.
Questo dato, però, non aveva ancora tenuto conto dei voti cartacei: presso le biblioteche, si sono recati 86 cittadini le cui preferenze hanno dato vita al ribaltone: 78 voti sono andati al sostegno alla povertà, otto invece alla costruzione dell’area fitness. In totale 492 preferenze per la prima proposta, 467 per la seconda. Nei giorni scorsi si era fatto avanti e aveva firmato per il sostegno ai più disagiati anche l’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro.
Per evitare ulteriori discussioni sulle modalità di voto e sulla destinazione delle somme, il sindaco della città Lillo Firetto aveva dichiarato: «La giunta, aderendo alla proposta dei gruppi AgCambia e AgRinasce, ritiene che lo spoglio dei voti resi presso la biblioteca comunale possa essere svolto pubblicamente a margine della seduta del consiglio comunale in maniera da assicurare la massima trasparenza e condivisione dei risultati». Il conteggio è definitivo, ma manca ancora il responso dell’ufficio Anagrafe che deve adesso scartare i voti di chi non è residente ad Agrigento. Se i dati saranno confermati, le somme andranno al sostegno alla povertà.
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