Cronaca

Agrigento, Agenzia Entrate centro di corruzione Tre società coinvolte. Procura: «Può esserci altro»

Assunzioni e tangenti per agevolare amici o imprenditori che conoscevano bene l’arte della persuasione. L’Agenzia delle entrate di Agrigento, secondo gli investigatori che hanno condotto l’operazione Duty free, era al centro di un vasto sistema di corruzione. Sono tre i casi accertati fino a ora che coinvolgono la Girgenti Acque, società che gestisce il servizio idrico in tutta la provincia e al centro di altre vicende giudiziarie; la Metalmeccanica Agrigentina e un autonoleggio di Lampedusa. Ma dal vaso di pandora ormai aperto potrebbe venire fuori dell’altro, come ha tenuto a precisare lo stesso procuratore Capo Renato Di Natale: «Non abbiamo prova del contrario e vedremo dalle indagini, ma la disinvoltura dei personaggi dell’Agenzia delle entrate, che non avevano remore a conversare con il contribuente che fa i ricorsi o nell’incontrarsi, fa dedurre che potrebbe esservi altro. Leggere le carte di questa inchiesta mi ha sconvolto». 

Il pesce più grosso è senz’altro Girgenti. E il suo amministratore delegato Marco Campione, finito agli arresti domiciliari con obbligo del braccialetto elettronico. L’ad vestirebbe i panni del corruttore: avrebbe infatti promesso a Pietro Pasquale Leto (il presunto corrotto) – allora dirigente in servizio presso la Direzione Regionale delle Entrate di Palermo e dal 13 gennaio 2014 direttore della Direzione Provinciale delle Entrate di Agrigento – di assumere la figlia nell’ufficio legale della società. Cosa che avviene puntualmente: la giovane Francesca Leto viene infatti introdotta in Girgenti come stagista a partire da febbraio 2013. L’iniziale contratto di tirocinio si trasforma nel tempo in contratto di collaborazione continuativa o di lavoro a progetto, fino ad arrivare a oggi. In cambio, il funzionario e padre della ragazza, avrebbe fornito a Campione informazioni riservate sulle verifiche fiscali e altre attività dell’agenzia delle entrate. Ma non solo. Leto avrebbe effettuato anche un provvedimento di autotutela per annullare sanzioni pari a 44mila 410 euro. Che nascerebbero dalla mancata emissione di fatture per operazioni del valore di 444mila 138 euro dal Consorzio Acquedotto Tre Sorgenti alla Girgenti. Per mettere in atto il piano, Leto avrebbe ricevuto la collaborazione di Michele Daina, ragioniere della società Campione Industries spa; di Maria Cuschera, funzionario dell’ufficio legale dell’Agenzia delle Entrate di Agrigento; di Leandra Spataro, capo team dello stesso ufficio; di Aurelio Bruno, funzionario dell’area Accertamento e controllo dell’Agenzia delle entrate di Agrigento; e di Francesco Caci, capo team dello stesso ufficio. 

Un grosso favore dai funzionari infedeli avrebbe ricevuto anche la società Metalmeccanica Agrigentina, con sede ad Aragona. Secondo gli inquirenti, il procuratore speciale dell’impresa Salvatore La Porta ha siglato un contratto di sponsorizzazione da 6.240 euro a favore di Vincenzo Tascarella, funzionario dell’Agenzia delle entrate. In più gli avrebbe fatto anche diversi regali: dal pesce ai computer. Il tutto per vedersi annullato un maxi avviso di accertamento da 1 milione 28mila euro (nato da maggiore imposta annullata Ires di 874mila 937 euro e maggiore imposta annullata Irap da 153mila 353 euro). Era stato lo stesso Tascarella a emettere il provvedimento dopo alcune visite fiscali effettuate dalla Finanza nel 2012 che arebbero rivelato illeciti amministrativi e penali. 

A rendere possibile il maxi sconto alla Metalmeccanica Agrigentina, e quindi a partecipare al reato, avrebbero contribuito il consulente fiscale Antonio Vetro, il dirigente Leto, e Filippo Ciaravella, funzionario dell’Agenzia delle entrate di Agirgento. In particolare parere positivo al provvedimento di autotutela nei confronti della Metalmeccanica fu dato da chi sedeva nella commissione Autotutela della direzione regionale entrate Sicilia. Per questo Francesco Filippo Tigano e Giuseppe Garofalo sono accusati di abuso d’ufficio. Secondo gli inquirenti, non avrebbero acquisito la documentazione necessaria per un compiuto esame della vicenda. 

Infine tra i beneficiari delle presunte condotte illecite dei funzionari dell’Agenzia delle entrate di Agrigento ci sarebbe l’autonoleggio Lombardo di Lampedusa. Sempre Leto avrebbe concluso due conciliazioni giudiziali, abbattendo dell’80 per cento i redditi accertati dell’autonoleggio di Maria Vincenza Lombardo. Che sarebbe stata favorita perché amica di un altro funzionario dell’ente pubblico, Antonio Migliaccio (pure lui indagato). Grazie al presunto favore ricevuto, la titolare avrebbe risparmiato 201mila euro di imposte e sanzioni su un totale dovuto di 227mila euro. 

Aggiornamento del 13 dicembre 2019
L’avvocato Vincenzo Salvago precisa che Dario Peretti, Salvatore Trupia e Vincenza Rubino «sono stati assolti con formula piena e senza irrevocabile».

Salvo Catalano

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