Agrigento, acqua ogni 16 giorni e si paga due volte Docce tra le 20 e le 21. Regione: «Via a ispezioni»

I turni di distribuzione dell’acqua ad Agrigento non hanno mai avuto un momento di tregua, soprattutto in questo momento che di acqua ad Agrigento e provincia ne arriva praticamente niente e l’oro blu arriva ogni 16 giorni circa. Mentre per le strade larghe c’è un andirivieni di autobotti che fanno la spola tra i pochi pozzi d’acqua privati e le case degli agrigentini, la situazione è più complicata nel centro storico dove i camion hanno difficoltà per raggiungere le case più internate o addirittura trovano dei divieti di accesso. Nell’ultimo caso le mattinate dei residenti del cuore della città trascorrono riempiendo i recipienti caricati su piccole utilitarie con l’acqua portata dai camion e poi si iniziano a riempire le vasche sotterranee o gli elefantini, molti ancora in eternit, puntualmente posizionati sui tetti. 

Il problema sembrerebbe risolto: con una telefonata al proprietario dell’autobotte, si riempiono i serbatoi e si paga quanto dovuto, cioè in media dai 20 ai 23 euro per un viaggio da seimila litri di acqua. Ma la situazione è molto più complicata: quando un rubinetto viene azionato, che sia per una doccia o per cucinare, il contatore installato dal gestore del servizio idrico inizia a contare la portata del liquido, conteggio che poi viene tradotto in bolletta, puntualmente consegnata all’utente che si ritrova a dover pagare due volte.

Situazione che si verifica non solo ad Agrigento città, ma in tutti e 27 Comuni della provincia gestiti da Girgenti Acque S.p.A, come testimoniano i residenti che molte volte sono anche titolari di bar, ristoranti e alberghi: «Diteci voi se è giusto comprare l’acqua e pagarla anche a Girgenti Acque e se non lo facciamo ci staccano l’allaccio al sistema fognario e senza questo i locali non avrebbero più il certificato di agibilità, dunque, saremmo costretti a chiudere». 

Intanto all’interno dei condomini di Agrigento iniziano a campeggiare i primi cartelli che avvisano «Oggi non c’è acqua», o peggio ancora «Docce solo la sera dalle 20 alle 21». Gli agrigentini hanno così deciso di fare arrivare sul tavolo della Regione tutto il loro disappunto cercando di far capire in che modo sono costretti a vivere. La risposta è arrivata dalla vicepresidente, anche lei agrigentina, Mariella Lo Bello che, raggiunta telefonicamente da MeridioNews, si è definita stanca di vedere una parte di siciliani che non possono accedere liberamente al bene più prezioso. «Quel che faremo adesso – spiega Lo Bello – è aprire un’inchiesta e mandare un’ispezione per verificare soprattutto chi è la causa di questa vergognosa gestione che non è di certo degna di un paese civile. Ispezioni saranno fatte a Girgenti Acque, al Consorzio Tre sorgenti e al Fanaco. Non è possibile che nel 2017 Agrigento si trovi a fare i conti con l’incompetenza di qualcuno mentre si parla di acqua pubblica. Più che parlare di acqua pubblica dovremmo parlare di acqua libera».

La vice di Crocetta ha citato il consorzio Tre sorgenti che di certo non sta vivendo il suo massimo momento di splendore. È di una settimana fa, infatti, la notizia che non riesce a pagare gli stipendi ai propri dipendenti, da una settimana è senza collegamento telefonico e senza elettricità: a causa della morosità i servizi sono stati tagliati. Il personale da oltre sette mesi non percepisce lo stipendio e il mese scorso sono state pignorate dai creditori le somme dei conti del consorzio. Il presidente dell’ente, Mauro Porcelli, aveva chiesto un intervento della Regione siciliana che adesso risponde con l’annuncio di un’ispezione.

Gabriele Terranova

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