«Sospesi? Credo che Dina e Clemente si dovrebbero dimettere per rispetto delle istituzioni. Subito». Giancarlo Cancelleri, deputato del Movimento Cinque Stelle all’Assemblea regionale siciliana, non usa giri di parole. Un affondo secco, dopo lo scandalo che stamani ha travolto Palazzo dei Normanni con due parlamentari in carica Nino Dina, presidente della commissione Bilancio, e Roberto Clemente in quota Pid-Cantiere popolare, arrestati con l’accusa di corruzione elettorale. «Siamo stati più volte accusati – dice a MeridioNews – di gettare fango e discredito sull’istituzione con le nostre denunce. Penso che i fatti di oggi ci diano ragione e, soprattutto, aprano scenari poco edificanti per l’intero Parlamento siciliano».
Poco importa, secondo il grillino, che oggi il leader dello Scudocrociato, Giovanni Pistorio, prenda le distanze da Dina. «Il nome del parlamentare arrestato compare nell’elenco dei deputati che fanno parte del gruppo dei centristi all’Ars. Quindi che Dina si fosse autosospeso lo sapevano loro». In ogni caso per Cancelleri la discussione è più ampia. «E’ arrivato il momento che la questione morale diventi una regola adottata dalla politica per la scelta dei propri candidati. Noi abbiamo chiesto il casellario giudiziario e i carichi pendenti a tutti coloro che si candidavano con il movimento. Tutti i partiti dovrebbero farlo».
Perché secondo Cancelleri, pur valendo la presunzione di innocenza, «non si possono mantenere coni d’ombra. E’ inaccettabile, ad esempio, che un parlamentare indagato, Rinaldi (Franco, ndr), possa essere presidente del collegio dei questori. Oppure che Caronia (Marianna la parlamentare che subentrerà a Roberto Clemente, arrestato oggi, ndr) sia coinvolta nell’indagine sulle spese pazze». Occorre allora per il parlamentare penstallato che tutti i partiti dicano «chiaramente cosa vogliono fare sul fronte della questione morale. Il resto, le dichiarazioni di circostanza, le prese di distanza restano una perdita di tempo stucchevole».
Un ultimo aspetto riguarda la commissione Bilancio dell’Ars. «Penso che sarebbe corretto procedere a nuove elezioni, quanto meno del presidente» conclude Cancelleri. Che promette. Il prossimo passo? «Presenteremo di nuovo il ddl di iniziativa popolare per un Parlamento pulito, che avevamo proposto a livello nazionale nel 2007».
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