Il 25enne Andrea Pace è stato ucciso, in quello che sembra avere le caratteristiche di un agguato, con dieci colpi di pistola davanti alla sua abitazione, nella zona di via Neghelli, in un quartiere non distante dal centro storico di Avola. Il ragazzo stava rientrando a casa dopo una serata trascorsa insieme agli amici. Non è ancora chiaro se, ad aspettarlo, ci fosse uno o più killer. I proiettili lo hanno raggiunto alle spalle e in diverse parti del corpo ed è morto prima dell’arrivo dei soccorsi. I carabinieri stanno acquisendo le immagini delle telecamere di video-sorveglianza della zona e stanno raccogliendo le testimonianze delle persone che hanno trascorso insieme a Pace le sue ultime ore di vita. Stando a quanto emerge, il giovane avrebbe orbitato nell’ambiente della criminalità locale come bassa manovalanza, con particolari frequentazioni nel mondo dello spaccio della droga.
Disoccupato, il giovane classe 1994 era già noto alle forze dell’ordine per diversi precedenti penali. Attualmente era imputato per atti persecutori: nell’aprile del 2018, Pace era stato infatti arrestato dai militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Noto. Da quando la compagna (da cui aveva avuto anche una figlia che oggi ha sei anni) lo aveva lasciato, il giovane – che non si era rassegnato alla fine della relazione – in più occasioni l’aveva raggiunta a casa spaventandola. Nella mattinata del 16 aprile 2018, Pace avrebbe inveito contro di lei prendendo a calci e pugni la porta dell’appartamento. Bloccato dai carabinieri, giunti sul posto dopo essere stati contattati dalla donna, il giovane aveva opposto resistenza per sottrarsi al controllo e aveva procurato delle lesioni a uno dei militari. In quell’occasione, era finito agli arresti domiciliari.
A novembre del 2017, invece, il giovane era stato arrestato dai carabinieri di Floridia per furto di agrumi. I militari lo avevano sorpreso nelle campagne vicino a Cavadonna con 500 chili di frutta nella sua auto. Mentre due anni prima, era stato arrestato in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Venticinque grammi di hashish erano nascosti dentro un peluche nella camera da letto del giovane, mentre altri cinque grammi di marijuana e cinque grammi di hashish erano invece sistemati su due mensole e in un cassetto della scrivania. Oltre a questo, nella stanza, i militari avevano trovato due bilancini di precisione e quattro coltellini – utilizzati per suddividere la droga – con la lama sporca.
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