Due soccorritori, un uomo e una donna, volontari della pubblica assistenza Anpas Sicilia emergenza one sono stati aggrediti questa mattina mentre erano in servizio per il 118. I due erano entrati in azione dopo la chiamata da parte della centrale operativa 118, allertata da un autista del servizio urbano Amts per un uomo in evidente stato psicofisico alterato all’interno di un bus che percorreva via Cifali, a Catania. Alla richiesta dei documenti per la compilazione della scheda sanitaria, però, l’uomo è andato in escandescenza iniziando a imprecare e aggredendo i soccorritori. I due volontari sono stati colpiti violentemente e per questo trasferiti all’ospedale Garibaldi. Il soccorritore ha riportato la frattura di un dito con una prognosi di 30 giorni, l’autista ha subito un trauma cranico.
Nel 2020, dopo le tante denunce di Anpas nazionale rispetto ad aggressioni subite da volontari e volontarie, un disegno di legge per punire la violenza contro gli operatori sanitari è diventato legge: sono previste sanzioni da 500 a 5mila euro e con la reclusione da 4 a 10 anni (per lesioni gravi) e da 8 a 16 anni (per lesioni gravissime). «Siamo dell’idea che chi porta soccorso debba essere tutelato sempre, ancora di più se a farlo sono i volontari, cioè uomini e donne che mettono il proprio tempo a disposizione della comunità andando, di fatto, a colmare il vuoto lasciato dalle istituzioni. – fa sapere Lorenzo Colaleo, presidente di Anpas Sicilia – i due soccorritori hanno tutto il nostro sostegno. Li ringraziamo per quello che fanno ogni giorno e auguriamo loro una pronta guarigione».
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