Nico Torrisi si è insediato ufficialmente al vertice della Sac, la società che gestisce l‘aeroporto Fontanarossa di Catania. La notizia è arrivata questo pomeriggio dopo l’ultimo consiglio d’amministrazione della società, che ha dato l’approvazione sulla sussistenza dei requisiti per ricoprire la carica da parte dell’imprenditore. «È stata superata una prima fase necessaria per la corretta composizione del consiglio d’amministrazione – spiega in una nota stampa Torrisi -, che ha già sottratto sin troppo tempo alle molteplici e importanti attività che da oggi mi vedono, unitamente al presidente e agli altri consiglieri, impegnato ad assolvere al meglio la funzione a cui siamo stati chiamati. Non è più tempo per le parole». Sul via libero definitivo, arrivato dopo un percorso ricco di colpi di scena, potrebbe arrivare in breve tempo un nuovo ciclone.
Ad annunciarlo via Facebook è il senatore del Movimento 5 stelle Mario Giarrusso. «Malgrado avessimo messo in guardia e anticipato la presentazione di esposti e interrogazioni sono andati avanti ugualmente», scrive. Il riferimento, senza mezzi termini, è ai sostenitori che hanno spinto Torrisi verso l’incarico. Su tutti l’indiziato numero uno del Movimento è il sindaco di Catania Enzo Bianco. Il primo cittadino a fine settembre annunciava di essere «pronto a sostenere Torrisi», indicando l’imprenditore, vicepresidente nazionale di Federalberghi, ex assessore regionale alle Infrastrutture del governo di Rosario Crocetta e ispiratore del movimento politico Sicilia futura di Totò Cardinale, come dotato di «capacità manageriali riconosciute».
Un parere che però non viene condiviso da Giarrusso, come lo stesso spiega a MeridioNews: «È una scelta fuori dalle normative vigenti ma anche soprattutto scellerata dal punto di vista di tenuta economica e di gestione. Per noi lui non ha i requisiti, oltre a quello di essere stato scelto da Bianco. Mi sembra un atto gravissimo». Per sostenere la sua tesi il senatore pone l’attenzione sulle capacità imprenditoriali di Torrisi e annuncia che venerdì si presenterà in procura. «Ogni dubbio sarà chiarito dai magistrati – prosegue in una nota – nessuno pensi che questa vicenda finisca nel silenzio. Anzi sono certo che diventerà un boomerang per coloro i quali avrebbero ritenuto di aggirare a piacimento leggi e statuti con la mera forza dei numeri». Dichiarazioni che non intimoriscono Torrisi che, raggiunto telefonicamente da MeridioNews, si dice sereno: «Non voglio entrare in polemica. Il senatore è libero di agire. Io non ho nulla da temere e sono tranquillo. I miei requisiti sono stati ampiamente verificati».
La nomina di Torrisi è arrivata dopo un processo lungo e travagliato. Una vera e propria telenovela per uno dei posti più ambiti nello scacchiere regionale del potere. A fine luglio l’assemblea dei soci scegliere come amministratrice delegata Ornella Laneri, nel ruolo di presidente Daniele Baglieri. Dopo alcune settimane il primo colpo di scena. Laneri decade dal suo ruolo per mancanza di requisiti previsti nello statuto. Con il posto vacante si rimette in moto il toto-nomine. A votare, con un peso determinante di alcuni enti commissariati dalla Regione, sono le camere di commercio di Catania, Siracusa e Ragusa, il Libero consorzio di Siracusa, la Città metropolitana di Catania e l’Irsap. Il nome di Torrisi passa da una prima fumata nera datata 30 settembre, sempre per via di verifiche sui requisiti. Il 7 ottobre la nuova votazione e la nomina. Oggi l’ok definitivo, suggellato dalla visita in prefettura. Torrisi insieme a Baglieri e alla prefetta Maria Guia Federico hanno esaminato, come si legge in una nota stampa, il protocollo di legalità per «l’aggiornamento in virtù della nuova normativa del codice degli appalti».
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