Adrano, indagini su sassi contro la guardia medica Almeno quattro persone coinvolte, forse ubriache

«Siamo dinanzi ad un fatto increscioso messo in atto da soggetti che non hanno nulla a che vedere con il resto della nostra comunità. Un atto da condannare in modo assoluto». A parlare è il sindaco di Adrano Angelo D’Agate, che ha espresso la propria solidarietà e vicinanza al commissario dell’Asp Maurizio Lanza e alla dottoressa in servizio alla Guardia medica di Adrano nella notte tra sabato e domenica. Il Pta di piazza Sant’Agostino è stato fatto oggetto di una sassaiola da parte di un gruppo di giovani, composto da quattro elementi, probabilmente ubriachi. «Invito ancora una volta i miei concittadini ad avere rispetto della cosa pubblica e di coloro che hanno un preciso ruolo nella nostra società. È inammissibile assistere a fatti di questo tipo che ledano l’immagine di una città».

Oggi, intanto, al presidio territoriale di assistenza hanno avuto inizio gli interventi di ripristino e sostituzione delle parti danneggiate. I lavori dovrebbero essere ultimati nelle prossime ore. Domenica mattina sono stati effettuati i sopralluoghi dei tecnici dell’Asp per avviare i necessari interventi di messa in sicurezza del portone d’ingresso e verificare la tenuta del vetro antisfondamento. Il commissario Asp Maurizio Lanza appreso la notizia aveva chiamato la collega per sincerarsi delle sue condizioni: «L’azienda si costituirà nelle sedi opportune per tutelare la dottoressa e il bene danneggiato», dichiara.

Sul fatto stanno indagando gli agenti del commissariato di Adrano intervenuti tempestivamente in piazza Sant’Agostino non appena è scattato l’allarme lanciato dalla professionista. Al vaglio degli inquirenti le registrazioni del sistema di videosorveglianza piazzato all’esterno e all’interno dell’edificio. Non è ancora del tutto chiara la ricostruzione della sassaiola. Secondo le forze dell’ordine un gruppo di persone si sarebbe presentato alla postazione della guardia medica con tra le mani delle bottiglie, probabilmente di birra. Avrebbero quindi citofonato al portone del servizio d’emergenza, che rimane chiuso durante la notte. Non è da escludere che la medica, non sentendosi al sicuro, abbia tergiversato nell’aprire la porta. Ne sarebbe scaturita una vivace discussione tra la dottoressa e il marito di quest’ultima che si trovavano all’interno della struttura e il gruppo di persone che stazionavano all’esterno dell’edificio. 

Queste ultime sarebbero andate via, per poi fare ritorno, qualche minuto dopo, munite di sassi da lanciare contro la vetrata. I giovani poi si sono dati alla fuga. «Ringrazio le forze dell’ordine per il loro rapido intervento e per il lavoro che stanno conducendo in queste ore – continua Lanza- Nel succedersi dei deprecabili fatti si è avuto modo di apprezzare l’utilità del sistema di videosorveglianza che è fra i requisiti dell’organico sistema di sicurezza, voluto dall’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, previsto a tutela degli operatori dei presidi di continuità assistenziale, e che la nostra Azienda ha realizzato sul territorio».

Salvatore Caruso

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