Adrano, consiglieri sbeffeggiano precari in sciopero «Non mangiano? Un caddozzo di salsiccia nel naso»

«Ora ci puttamu ‘n caddozzu ‘i sasizza, c’u ‘zziccamu ‘ndo nasu». Musica di sottofondo, una tavola imbandita e battute sui precari del Comune di Adrano in sciopero della fame. Sono gli ingredienti di una cena informale tra consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, che si sono filmati nel corso di un banchetto che è finito sulla bocca di tutto il paese. Perché due componenti del senato cittadino – Enzo Maccarrone e Agnese Alberio – si immortalano mentre parlano della protesta dei dipendenti senza stipendio. «Sempre per la solidarietà ai precari», ride Maccarrone mentre un altro consigliere, Carmelo Santangelo, si prepara una porzione di gelato. «Ora ci portamu un caddozzu all’unu – interviene Alberio – A quelli che fanno lo sciopero della fame». Tradotto dal dialetto: «A quelli che fanno lo sciopero della fame portiamo un pezzo di salsiccia a testa». E ancora: «Glielo infiliamo nel naso».

A rendere pubblico il video, forse girato dalla stessa Agnese Alberio, è Agatino Alberio, ex candidato sindaco contro l’attuale primo cittadino Giuseppe Ferrante. «Questi sono i consiglieri comunali di Adrano – scrive lo sfidante su Facebook – Quelli che dovrebbero difendere i cittadini e tutelare chi lavora. Chiedo le dimissioni del sindaco e dei consiglieri di maggioranza. Vergognatevi». Perché sia Agnese Alberio che Enzo Maccarrone sono stati eletti a supporto dell’attuale amministrazione. La prima nella lista Symmachia, dalla quale si era allontanata quando quest’ultima aveva smesso di appoggiare Ferrante, a cui Alberio invece è rimasta fedele. Il secondo, invece, entrato nel senato cittadino grazie alla lista Adrano è migliore. «Ho chiamato i consiglieri non appena ho visto il video, che ha cominciato a girare su Whatsapp – conferma Pippo Ferrante – Loro si sono giustificati dicendo che era un contesto privato e goliardico e che stavano solo facendo ironia su un clima particolarmente agitato».

In quei giorni, era maggio, cinque dipendenti comunali precari avevano annunciato che si sarebbero astenuti dal mangiare finché non fossero stati saldati gli stipendi loro e degli altri 110 colleghi. La situazione si è normalizzata proprio nei giorni scorsi, quando la giunta ha fatto ricorso a un’anticipazione di tesoreria per pagare i lavoratori. «Pochi giorni fa ci è anche arrivata la notizia che la Regione ha sbloccato i finanziamenti con un decreto – continua il primo cittadino adranita – In questo momento di distensione, l’uscita di questo video ha gettato benzina sul fuoco. Ho telefonato ai rappresentanti dei lavoratori scusandomi personalmente e condannando duramente il fatto gravissimo che è avvenuto e del quale sia Alberio sia Maccarrone si assumono la piena responsabilità». Di chiedere le dimissioni dei consiglieri, però, non se ne parla. «Agiranno secondo coscienza», puntualizza il sindaco. Lui, dal canto suo, resterà al suo posto. «Chiedere le dimissioni mie e di tutta la maggioranza è una speculazione politica – conclude Pippo Ferrante – Loro erano convinti di essere tra amici, magari hanno bevuto qualcosa di più. Forse erano convinti di essere simpatici, ma non lo sono stati».

Il risultato, però, è una polemica che investe l’intero consiglio comunale. E che è approdata anche sulla piattaforma di raccolta firme Change.org, dove l’associazione Symmachia ha lanciato una petizione per chiedere che Maccarrone e Alberio lascino le loro poltrone. «In paese si vociferava già da tempo dell’esistenza di questo video – conferma il referente di SymmachiaCalogero Rapisarda – Agnese Alberio è stata eletta nella nostra lista, a maggior ragione ne chiediamo le dimissioni». Del resto, questo sarebbe solo l’ultimo «tradimento» del mandato di Alberio. «Noi ci siamo allontanati da Ferrante, la nostra vicesindaca Angela Anzalone se n’è andata e ha rimesso il suo mandato. Agnese Alberio invece è rimasta», spiega Rapisarda. Ma oltre alla questione politica ce n’è anche una «di opportunità». «Hanno preso in giro padri e madri di famiglia – prosegue il referente dell’associazioneC – Li hanno offesi e sbeffeggiati. Spero che si dimettano come richiesta di perdono nei confronti dei cittadini. Abbiamo lanciato la petizione qualche ora fa e l’hanno firmata già in centinaia».

Luisa Santangelo

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