Giochi dacqua: si svegliano anche i parlamentari grillini di Sala dErcole. Con un comunicato scoppiettante, dopo settimane di silenzio, il Movimento 5 Stelle torna a fare sentire la propria voce su un argomento un po spinoso.
Pd e Governo – si legge nel comunicato – si sono fatti apertamente la guerra per settimane, per poi trovare improvvisamente la sintesi che ha spiazzato tutti e che autorizza a chiedersi cosa possa esserci dietro la pace improvvisa.
La parlamentare Valentina Palmeri è furibonda per la direzione presa dal disegno di legge sull’acqua oggi in Commissione e ieri in un incontro con la maggioranza.
Ieri – racconta – siamo stati invitati da Crocetta (Rosario Crocetta, presidente della Regione ndr) a parlare del disegno di legge e ci siamo trovati ad un imprevisto vertice di maggioranza dove tutti i giochi erano stati decisi. Pd e Governo avevano magicamente appianato divergenze che sembravano insanabili alla vigilia, rimodulando il disegno di legge governativo sulla visione del Pd. Noi, comunque, anche in quell’occasione abbiamo sottolineato le nostre posizioni, che sono sempre le stesse: no alla gestione in house, ma affidamento della gestione esclusivamente ad enti di diritto pubblico che non abbiano scopi di lucro e che permettano un maggiore controllo e la partecipazione dei cittadini.
Siamo perplessi pure sulla gestione diretta dei Comuni – aggiunge Valentina Palmeri -. Si deve ragionare infatti in termini di bacini idrogeografici, in accordo con principi solidaristici e di uniformità territoriale e tariffaria, cose tipiche dell’acqua intesa come bene comune.
Che la posizione del Movimento 5 Stelle resti fermissima lo ribadiscono soprattutto i fatti, come tiene a sottolineare il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino. Tutti i nostri emendamenti – dice – restano in piedi, non ne ritireremo nessuno.
Critica la deputata 5 Stelle Angela Foti sul trattamento riservato dal Governo ai Forum per l’acqua pubblica.
Nel mese di luglio – racconta Foti – abbiamo chiesto invano al Governo di tornare sui propri passi e di discutere la legge di iniziativa popolare che per la prima volta sarebbe entrata in Aula. Questa rimane una partita aperta su cui i Forum non molleranno.
Nota a margine
Di fatto, il disegno di legge diniziativa popolare è stato cassato. Quanto al presidente della quarta Commissione legislativa, il grillino Giampiero Trizzino, va detto che se avesse tenuto una posizione fermissima lo scorso 13 giugno non si sarebbe arrivati a questo punto.
Invece lo scorso 13 giugno la Commissione Ambiente, senza una votazione, ha tolto dallordine del giorno il disegno di legge sul quale la stessa Commissione aveva lavorato sei mesi per mettere allordine del giorno il disegno di legge del Governo che prevede lesatto contrario del ritorno allacqua pubblica. Il presidente Trizzino, vista limportanza dellargomento, avrebbe dovuto interrompere i lavori, riconvocare la Commissione e mettere ai voti il passaggio dal disegno di legge che prevedeva il ritorno allacqua pubblica al disegno di legge del Governo. Se avesse fatto così, già il 13 giugno si sarebbe capito chi lavora per lacqua pubblica e chi per mantenere i privati. Di fatto, si è persa unoccasione per fare chiarezza.
g.a.
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