Acitrezza, le analisi dell’Asp tranquillizzano Ma a mare restano puzza e sporcizia

Gli interventi del Comune e le ultime analisi dell’Asp tranquillizzano, ma lo stato e le tonalità grigie del mare di Aci Castello rimangono a prima vista preoccupanti. E’ un’estate senza pace per le acque del comune rivierasco. L’allarme inquinamento da qualche settimana interessa la zona del porto di Acitrezza. Ma i nuovi documenti resi noti dall’Azienda sanitaria provinciale parlano di valori entro la norma. A preoccupare residenti e bagnanti, in principio è stata l’alga tossica, nei pressi del lungomare Scardamiano ad Aci Castello. Successivamente si è discusso di un’analisi chimica effettuata da un cittadino, nelle vicinanze dell’ex casa cantoniera, che rilevava valori sopra la norma consentita.

La vicenda del porto del paese dei Malavoglia inizia intorno al 22-24 luglio, quando si riscontra uno sversamento nelle acque del porticciolo di Acitrezza. A segnalare l’inconveniente all’assessore all’Ecologia Salvo Danubio, è il consigliere del gruppo Csa Cambiamento Antonio Guarnera. L’assessore dichiara di aver prontamente avvisato gli uffici e che in realtà si tratta semplicemente di un guasto al quadro elettrico delle pompe di sollevamento che l’indomani viene ripristinato. Ma un nuovo guasto viene segnalato il 25 luglio. E stavolta non si tratta del quadro elettrico. «Dopo le opportune verifiche, i tecnici hanno riscontrato notevoli danneggiamenti – spiega l’assessore Danubio – Si è provveduto così a comprarle nuove, perché ripararle, come costi e tempi, sarebbe stato peggio». Le nuove idropompe sono state collocate proprio oggi.

Le pompe sollevano le fogne da via Gibuti verso Piazza Marina. Secondo l’amministrazione il problema sarebbe dovuto all’aumento delle presenze turistiche sul territorio. Questo avrebbe prodotto guasti alla condotta fognaria, sovraccarica e obsoleta. Da qui l’acquisto, deciso il 29 luglio, delle due elettropompe dalla ditta Xylem Water Solution –Italia s.r.l per un costo di 16mila euro e la successiva installazione per 2mila 440 euro.

«Non è stato il Comune a realizzare questo scarico, l’autorizzazione viene dalla Regione – continua Danubio – In questi giorni il Comune si è mosso eseguendo le analisi. Anche quelle intorno all’isola Lachea, che di solito si effettuano ogni mese e che invece abbiamo anticipato. Cambiando le pompe, comunque, si risolve esclusivamente il problema al porto, non dell’intero sistema fognario risalente agli anni Ottanta».

Un punto fermo e una risposta alle polemiche e alle preoccupazioni riguardo la condizione delle acque, arriva dai risultati delle analisi dell’Asp, effettuate il 29 luglio. Le prove microbiologiche smenriscono i casi di allarmismo. I valori risultano nella norma nei seguenti punti del porticciolo di Acitrezza: zona Molo, attigua alla statua di Padre Pio, zona pontile nautica Gleen, zona tra pontile nautica Grasso e nautica Amoroso, Scoglio Cantiere Rodolico, e Molo distributore gasolio barche (in quest’ultimo caso uno dei valori è vicino alla soglia massima). Tra l’1 e il 4 agosto l’Asp ha effettuato altre analisi che riscontrano valori nella norma in quattro diversi punti nei pressi dell’isola Lachea.

I dati sono rassicuranti al contrario del colore delle acque e del pessimo odore in quelle zone. Chi seguire? I nostri sensi o le analisi biologiche? Ad ogni modo la soluzione rimane il collettore fognario. L’appalto per la sua realizzazione è già stato assegnato.

Alessia Zuppelli

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