Lo hanno trovato nelle campagne di Trecastagni, impiccato ad un albero. E’ morto così Camillo Baldi, detto Milo, trentenne consigliere comunale di Acireale, che aveva recentemente espresso la volontà di ricandidarsi in una lista autonomista in vista delle prossime elezioni amministrative del 25 maggio. Dopo i primi esami del medico legale Carlo Rossitto, i carabinieri sono arrivati alla conclusione che si tratterebbe di un suicidio. Baldi aveva iniziato la sua carriera politica nel comune ionico cinque anni fa, quando, ad appena 25 anni, era stato il primo degli eletti nella lista Garozzo sindaco con 486 preferenze. Era quindi passato al gruppo misto.
Diplomato geometra, ha studiato giurisprudenza all’università Kore di Enna. Da sempre impegnato nel volontariato e di ispirazione politica democristiana. Era molto legato al quartiere del Carmine, in cui, cinque anni fa, durante la prima campagna elettorale a cui ha partecipato, aveva contribuito a formare un comitato cittadino. «Sarò la sentinella di Acireale sud», diceva nel 2009 in un’intervista al giornale Eco delle Aci. «Era una persona solare, ambiziosa e sognatrice – racconta Claudio Catalano, giovane viceparroco ad Acicatena – Abbiamo fatto insieme alcune esperienze in Unitalsi. In passato prestava servizio anche nel convento di San Biagio come volontario nella Gioventù francescana. Conosceva bene il valore della vita. Fino a qualche giorno fa parlava di impegni e progetti politici, è molto strano quello che è successo, niente poteva fare pensare a questa fine».
Sul suo profilo Facebook, nelle ultime settimane, aveva usato molto l’ashtag #sipuòfare, in relazione alla nuova scommessa elettorale. Il 4 aprile scriveva «Lavoro lavoro lavoro, avanti senza paura». Ancora ieri commentava la fuoriuscita di Acireale dall’area metropolitana. Ma è di poche ore dopo l’ultimo post pubblicato, una frase che oggi ha un sapore particolarmente amaro: «Non vuole essere un addio, ma un arrivederci».
Il sindaco Nino Garozzo commenta così la notizia: «Un terribile gesto, che lascia il segno se un giovane, peraltro con ruoli istituzionali, decide di togliersi la vita. Ci sarà una ragione profonda, che non conosciamo, e ciò rende ancor più drammatico levento. Siamo attoniti e ci stringiamo attorno alla famiglia». Anche il presidente del consiglio comunale Toruccio Di Maria si unisce al ricordo: «Siamo storditi dalla notizia alla quale non volevamo neanche lontanamente credere. Un giovane, un consigliere animato da grande vitalità e spirito di iniziativa. A nome personale e dellintero Consiglio comunale, porgo condoglianze sincere alla famiglia».
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