Un edificio storico pericolante e pericoloso posto all’angolo di una strada parecchio trafficata. Questo a oggi l’aspetto di palazzo Vigo-Calanna, ennesima struttura dell’ingente patrimonio artistico-immobiliare acese in condizioni disastrose. La casa in cui il 4 settembre del 1799 nacque Lionardo Vigo, storico, poeta e politico ricordato per aver riscoperto le radici acesi attraverso i suoi studi, adesso è oggetto di attenzione dei tecnici e anche della politica cittadina.
Lo scorso martedì, il consiglio comunale ha acceso i riflettori sull’argomento. A preoccupare principalmente sarebbero gli eventuali crolli che potrebbero interessare lo stabile, posizionato in pieno centro storico tra le vie Marzulli e Galatea, due arterie che conducono al centro della città e che sono molto frequentate sia da automobili che da pedoni. L’immobile, che apparterrebbe a dei privati e che è attualmente disabitato, negli ultimi tempi è già stato oggetto di interventi provvisori che però non sono stati risolutori.
Sullo stato dell’edificio si è espresso anche l’esperto di storia locale Saro Bella: «Poco è cambiato con gli anni in questo edificio, voluto alla fine del cinquecento dalla famiglia Marzulli – afferma a MeridioNews -. Questa non è stata la dimora dello studioso, che ha abitato nei pressi di via Vittorio Emanuele: qui ci è nato. Dopo la famiglia Marzulli, il palazzo è andato ai Calanna, cognome della madre di Vigo, per questioni ereditarie».
Bella parla anche delle modifiche che nei secoli scorsi sono state apportate al palazzo, una grande proprietà che abbracciava una vasta area e il cui prospetto si affacciava sulla strada: «La casa si presenta con una conformazione a corte chiusa – spiega l’esperto – all’entrata vi è un cortile attorniato dai servizi e al primo piano le abitazioni. Quando fu costruita la casa, quella che oggi è via Galatea si trovava in aperta campagna, quindi era molto più grande di come la vediamo adesso. Nel Settecento poi – continua – la famiglia Calanna ha pensato di sistemare il prospetto angolare».
Dopo il passaggio ai Calanna, il palazzo rimbalza da una proprietà all’altra fino ad arrivare alle condizioni attuali. Qualche giorno fa si era parlato della caduta di calcinacci ritrovati in un angolo transennato, ma il sindaco Roberto Barbagallo rassicura di aver effettuato dei controlli insieme alla protezione civile e ai vigili del fuoco. «Finora non è avvenuto nessun crollo – dichiara – sono stato io a chiedere ai vigili del fuoco e alla protezione civile di fare un controllo, visto che la casa è ormai disabitata e priva di tetto». L’esito del sopralluogo è che occorre un intervento di messa in sicurezza e la protezione civile sta già redigendo un progetto.
«Presto interverremo per metterlo in sicurezza e, in passato, – spiega il primo cittadino – abbiamo anche chiesto un intervento di diecimila euro per tutelare sia l’immobile storico che l’incolumità dei cittadini. In questo momento, mentre il palazzo è sottoposto a vincolo monumentale da parte della soprintendenza di Catania, i privati continuano a non rispondere alle sollecitazioni: di questo passo – conclude Barbagallo – saremo costretti a espropriare l’immobile».
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