L’auto della moglie del sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, Paola, è stata colpita da una bomba carta o un grosso petardo intorno a mezzanotte e mezzo. La donna era appena rientrata nell’appartamento, parcheggiando la vettura davanti all’ingresso della loro casa di Aci Platani, frazione del Comune acese, quando è stato udito un forte boato ha. Il primo cittadino, al quale lo scorso febbraio avevano dato fuoco all’automobile, si trovava già in casa. Sul posto si sono recati immediatamente polizia, carabinieri e vigili del fuoco. La strada è stata chiusa al traffico per i rilievi.
Alcuni vicini hanno raccontato di aver sentito un motorino rallentare prima dell’esplosione. Un mezzo, con a bordo due persone, inquadrato dalle telecamere di videosorveglianza che pochi minuti prima è stato ripreso in periferia, nei pressi della villa dell’onorevole Nicola D’Agostino. Il deputato regionale, che nella notte si è recato a trovare Barbagallo dopo aver ricevuto la notizia, ha trovato una testa di capretto appesa al cancello di casa.
Quello avvenuto ieri notte è il secondo episodio incendiario che coinvolge il sindaco Barbagallo. All’indomani del primo evento, dal rapporto dei vigili del fuoco non è emerso alcun segno di dolo, a cominciare dall’assenza di taniche di benzina o micce, ma i carabinieri non hanno escluso la possibilità che qualcuno possa aver dato fuoco al mezzo versando del combustibile direttamente sul mezzo. Da allora non c’è stata alcuna notizia sul caso. In quell’occasione Barbagallo aveva espresso «la massima condanna per il gesto», promettendo «fermezza nel proseguire l’azione amministrativa». Secondo il primo cittadino, quanto accaduto nella notte è «un gesto contro la civiltà e la trasparenza – esclama – Confidiamo nel lavoro degli inquirenti».
L’esplosione di ieri notte si inserisce in una cornice di eventi legati a minacce incendiarie nel territorio acese e a episodi inquietanti. Qualche settimana fa un uomo ha fatto irruzione nella sede del comando dei vigili urbani di Acireale, minacciando di dare fuoco all’edificio. Il gesto, sembra provocato dal sequestro del mezzo utilizzato per l’attività di ambulante, è stato bloccato dai carabinieri.
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