«Ci hanno detto di andare al comando, peccato che il problema è proprio che non possiamo muoverci». Il racconto di Lucia Maria Dato è fatto di rabbia e stupore. Due notti fa qualcuno ha rubato una ruota dell’automobile dei genitori, mezzo fondamentale per garantire gli spostamenti al padre disabile. Per questo la famiglia ha uno stallo in piazza Bellini, nel centro storico di Acireale. Vicino all’abitazione in cui i due anziani vivono, e a pochi metri dal teatro il cui foyer è stato inaugurato dal Comune, a dicembre 2014, con la promessa di ridare lustro a una struttura inagibile da più di 60 anni.
Proprio quell’evento aveva fatto sperare che la zona potesse attirare un’attenzione maggiore da parte delle istituzioni. Così, però, non è stato: «Il furto è l’ultima prova del degrado in cui versa l’intero quartiere – dichiara la donna -. Qui non si vede mai passare una pattuglia, e questo nonostante la presenza in città di polizia, carabinieri e vigili urbani». Proprio questi ultimi hanno suggerito di recarsi al comando di via degli Ulivi per sporgere denuncia. Una prassi che, tuttavia, per i genitori di Dato al momento è off limits: «Per andarci avrebbero bisogno dell’auto, la stessa a cui manca la ruota – continua -. E dato che per via del mio lavoro non sono riuscita a occuparmene io, si sono accontentati di segnalare l’accaduto via telefono». Comunicazione che, però, non ha sortito alcun effetto: «Nessuno è venuto a informarsi o controllare che quanto denunciato fosse realmente accaduto», sottolinea Dato.
A disturbare maggiormente è sapere che i ladri non abbiano avuto reticenze nel rubare a un’auto non come le altre: «Il tesserino per gli invalidi era esposto. E quello che fa più dispiacere non è il valore economico della ruota, quanto vedere che ormai non ci si ferma davanti a nulla. Ma d’altronde, pur avendo il posto riservato, lo troviamo più volte occupato. Senza contare i rifiuti che la gente ci lascia». Il furto ha causato anche un danno al mezzo: «Hanno utilizzato un crick che ha anche piegato la fiancata – prosegue la donna -. Al momento non siamo riusciti a trovare il pezzo di ricambio, e l’unico che ci ha dato una mano è un meccanico della zona».
Inutile, infine, affidarsi ai social network. E questo nonostante i componenti dell’amministrazione comunale più di una volta si siano dimostrati particolarmente attivi su Facebook: «Ho raccontato l’accaduto su uno dei gruppi più frequentati – conclude Dato -. Se qualcuno dei politici mi ha scritto? Chiaramente no. Ma io so che leggono».
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