Acireale, operatori Osa in agitazione «Contratto ingiusto, non siamo pulizieri»

Riduzione del monte ore e un contratto da pulizieri. Sono questi i punti cruciali della proposta fatta dalla Pfe – la società che sostituirà la ColoCoop nella gestione del servizio di socioassistenza nell’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale – ai circa sessanta lavoratori che ieri hanno inscenato una rumorosa protesta nell’androne della struttura acese.

La manifestazione ha registrato anche qualche attimo di tensione, quando la Pfe si è insediata portando con sé il proprio personale: «È stato – commenta una lavoratrice – un modo come un altro per dirci: o accettate le nostre condizioni, o c’è già chi è pronto a sostituirvi». Dal canto loro, però, gli operatori socioassistenziali ex ColoCoop non hanno desistito e, grazie anche al contributo dei sindacati, Ugl in testa, hanno reclamato a gran voce i propri diritti.

«Quel che chiediamo – ha dichiarato Bernardo Cammarata, segretario provinciale Ugl – è il riconoscimento della mansione di operatore socioassistenziale. A oggi, infatti, i lavoratori sono stati assunti con quella qualifica, anche se sono sempre stati pagati come pulizieri (circa 5 euro l’ora, ndr). La proposta della Pfe causerebbe un ulteriore passo indietro per un gruppo di professionisti che, giorno dopo giorno, fornisce un contributo che va oltre le mansioni di puliziere».

La protesta ha subito portato i primi risultati: la società, infatti, ha concesso un periodo di dieci giorni ai lavoratori, che continueranno a operare, tramite agenzia interinale, alle condizioni del passato. Un fase di transizione in attesa di definire i termini di un accordo che si annuncia un po’ meno distante.  Nei prossimi giorni è previsto anche un incontro in Prefettura con la presenza, tra gli altri, dei responsabili dell’Asp 3.

Il passaggio da ColoCoop a Pfe nell’ospedale di Acireale non è legato in alcun modo alle vicende che hanno visto come protagonista, di recente, il Consorzio Lombardo Cooperative, con la revoca di numerosi appalti in tutta Italia tra cui quello relativo all’ospedale Cannizzaro di Catania. Come si ricorderà, il provvedimento fa seguito all’informazione antimafia interdittiva prodotta dalla prefettura di Milano per il coinvolgimento della società nell’inchiesta sui presunti appalti truccati all’asl di Caserta.

Simone Olivelli

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