«Gli spazi verdi ad Acireale? Resta solo la piazzetta Garibaldi. In una città da più di 50mila abitanti è un po’ triste». Così un gruppo di giovani cittadini del Comune in provincia di Catania ha deciso di reagire, fondando il movimento spontaneo Dreaming Green. «Non ancora un’associazione registrata, ma un’idea a cui hanno aderito, oltre ai ragazzi, anche architetti, ingegneri e paesaggisti – racconta Paolo Pennisi, 23 anni – Insieme per creare un gruppo che rifletta su alcune proposte per il verde pubblico della città». I suggerimenti da presentare all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nino Garozzo non mancano. E per condividerli con i cittadini il Dreaming Green ha scelto la formula del flash mob, sabato pomeriggio, nell’aera Com (centro operativo misto della protezione civile, ndr) cittadina, nella parte alta del centrale corso Italia. Libro e telo da mare alla mano, i partecipanti – in più di 150 secondo gli organizzatori – hanno finto di dormire, sognando il verde che non c’è. Una speranza affidata al lancio finale di lanterne cinesi.
Un modo per rivendicare la necessità di spazi verdi in città. Soprattutto dopo la chiusura per lavori – ormai diversi anni fa – della villa Belvedere, unico parco pubblico cittadino. «Da quello che si vede dei lavori in corso, sembra che nel progetto non sia stato dato molto spazio al verde – spiega Pennisi – Ma piuttosto ad alcuni palazzoni a forma di ferro di cavallo di cui non è chiara la destinazione d’uso». Forse una sala prove per musicisti in erba, oppure una biblioteca per bambini. «In ogni caso, noi preferiremmo che alcuni di questi spazi, visto che ormai ci sono e ci saranno, possano essere concessi alle associazioni culturali cittadine». Con buona pace delle conifere del ‘700 che resistono all’interno della villa, «in parte sradicate e in parte potate ai minimi termini».
Solo uno dei tanti esempi di come vanno le cose in città per il verde pubblico, secondo il Dreaming Green. Che comunque si dice non interessato alla polemica con l’amministrazione, puntando più alle proposte, già due in questa prima fase. La prima riguarda proprio la zona dove si è svolto il flash mob. «L’area Garozzo, in corso Italia, è una grande piazzale di cemento di proprietà della protezione civile – spiega Pennisi – Da anni si parla di una possibile acquisizione del terreno antistante da parte del Comune di Acireale per allargare il piazzale». Oggi uno dei principali centri di aggregazione cittadini, frequentato dai giovani e dagli sportivi, «ma che resta comunque un piazzale di cemento, sporco – commenta Pennisi – Mentre noi proponiamo all’amministrazione di far sorgere un’area verde con panchine». In grado di attrarre ancora più cittadini e migliorare la qualità del tempo trascorso da chi già frequenta la zona.
Ma il Dreaming Green non ha intenzione di fare solo richieste. L’idea è quella di rimboccarsi le maniche e coinvolgere gli acesi, con il benestare del Comune. «Per questo vorremmo che venisse inserita nello statuto comunale la possibilità di autorizzare associazioni e liberi cittadini ad adottare e pendersi cura degli spazi verdi della città». Una sorta di guerrilla gardening legalizzato che è solo la seconda proposta del movimento. Insieme alla possibilità di individuare nel piano regolatore cittadino zone agricole pubbliche o in disuso da convertire in orti sociali. «In generale, vogliamo riflettere sullo sviluppo urbanistico di Acireale, fare chiarezza su dove sono le aree di sviluppo privato, i servizi e le aree a verde pubblico». Attraverso un confronto aperto con il sindaco e la sua giunta. «Con l’amministrazione al momento c’è un dialogo – conclude Paolo Pennisi – Non sempre veniamo ascoltati, ma noi continueremo a lanciare le nostre proposte, chiare e soprattutto fattibili, che sono molto piaciute ai cittadini».
[Foto di Paolo Pennisi, video di Dreaming Green]
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