Cori da stadio, bottiglie di spumante impazzite, abbracci. Nonostante limminente inizio dei mondiali, lentusiasmo che si respira al Magazzino 14 poche decine di minuti dopo linizio dello spoglio per il ballottaggio non ha nulla a che vedere con gli azzurri. Il Brasile visto da qui è troppo lontano, Acireale no. Specialmente adesso che Roberto Barbagallo è ufficialmente il nuovo sindaco della città. Il candidato di Cambiamo Acireale si è affermato con il 63,54 per cento delle preferenze sconfiggendo Michele Di Re, limprenditore che ha guidato la coalizione di centrodestra dopo il decennio targato Nino Garozzo. Nelleuforia generale non è mancato anche qualche sfottò alla coalizione rivale e al suo principale esponente, il deputato nazionale Basilio Catanoso, ritenuto il principale responsabile di una campagna elettorale caratterizzata da attacchi a tutto campo, a cominciare dalla conferenza stampa sul presunto abuso edilizio che avrebbe interessato il neosindaco. Alla festa per Barbagallo si è fatto notare anche Nico Torrisi, fresco assessore regionale alle Infrastrutture, sorridente accanto al nuovo primo cittadino e all’onorevole Nicola D’Agostino, main sponsor di Barbagallo.
Tuttavia nella base operativa di Cambiamo Acireale lattenzione è rivolta alla vittoria schiacciante dell’idolo di casa. Il risultato è apparso sicuro sin da subito: già dopo lo scrutinio delle prime sezioni, infatti, il gap tra i due sfidanti era tale da non consentire nessuna rimonta, neanche considerando la forza dimostrata da Di Re nelle frazioni. Ma se queste ore saranno caratterizzate dai festeggiamenti, per il nuovo sindaco di Acireale già dai prossimi giorni inizieranno le innumerevoli sfide raccolte in questi mesi, a partire dalla principale: cambiare una città che, al netto dei giudizi di parte, da diverso tempo pare stagnante con indici di vivibilità tutt’altro che invidiabili.
Per farlo Barbagallo potrà contare sullentusiasmo di chi ha creduto nel progetto sin dalle primarie di dicembre, ma anche sullesperienza dellonorevole DAgostino, il vero padre putativo di Cambiamo Acireale. Sta però proprio nella figura del deputato regionale il primo nodo da sciogliere per Barbagallo: che ruolo avrà DAgostino nella politica acese dei prossimi cinque anni? Mentre centinaia di mani si stringono tra loro e altrettante vengono agitate in segno di vittoria, dal fondo della sala un uomo che ha votato Barbagallo sintetizza quello che molti si auspicano: «Sperando che si tratti davvero di un cambiamento».
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