Centotrenta giorni l’arresto e la fine della propria esperienza politica come sindaco di Acireale, per Roberto Barbagallo è iniziato l’iter giudiziario che lo porterà a essere giudicato per corruzione elettorale. La prima udienza si è tenuta questa mattina davanti alla terza sezione penale del tribunale di Catania, presieduta da Maria Giuseppina Elena Corrao. A costituirsi come parte civile sono stati il Comune, il Coni e la San Sebastiano srl, la società che ha in gestione il cimitero della città dei cento campanili. Nel caso del Comitato olimpico nazionale italiano, la decisione deriva dal coinvolgimento nell’inchiesta Sibilla, che a febbraio portò in all’arresto di 13 persone, della consulente regionale Anna Maria Sapienza; mentre per quanto riguarda la San Sebastiano entra in ballo la parte d’inchiesta riguardante il cimitero acese. In tal senso, a essere arrestati furono il dirigente Salvatore Di Stefano, il consulente della società Salvatore Leonardi e il dipendente Angelo La Spina.
Per Barbagallo, che al momento è ancora ai domiciliari, invece, l’accusa è quella di avere chiesto al luogotenente della polizia municipale Nicolò Urso di recarsi da due ambulanti, per verificare la loro posizione in merito alle autorizzazioni per svolgere l’attività commerciale e in seguito sanzionarli. Il tutto con l’obiettivo di creare le condizioni affinché i due andassero a cercare i favori del sindaco, con quest’ultimo che a sua volta avrebbe chiesto loro il sostegno elettorale per la candidatura alle Regionali di Nicola D’Agostino, poi eletto e non toccato dall’indagine.
Da parte del collegio difensivo è stata presentata l’opposizione alle costituzioni di parte civile, mentre l’accusa è favorevole per un loro inserimento nel processo. Altro dato di cronaca è legato alla richiesta di nullità del decreto di giudizio immediato: in questo caso la mossa dei legali deriva dal fatto che la Cassazione già nei mesi scorsi ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare per tre imputati – Giovanni Barbagallo, Anna Maria Sapienza, Ferdinando Garilli – mentre nel caso dell’ex primo cittadino la Cassazione si pronuncerà il 19 settembre. La corte, intanto, ha fissato al 3 ottobre la prossima udienza.
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