Una Acireale diversa, per certi aspetti stravolta, ma di certo più vivibile. È quanto presentato ieri pomeriggio dall’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore all’Ambiente Francesco Fichera, e dal consulente energetico del Comune, Rosita Romeo, nell’ambito del Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes). Il piano rappresenta uno degli strumenti principali del Patto dei sindaci, il movimento lanciato nel 2008 dalla Commissione europea e che oggi raccoglie l’adesione di oltre 1500 Comuni del continente, accomunati tra loro dalla volontà di imprimere una svolta verde alla vita delle città e dei loro abitanti. Non tanto un’aspirazione, quanto un preciso progetto che ha nel 2020 la data entro cui, stando ai programmi, le amministrazioni aderenti al Patto dei sindaci dovranno garantire una riduzione del 20 per cento delle emissioni di anidride carbonica.
Ad Acireale, la strada che verrà intrapresa passerà da una revisione della mobilità, da una maggiore accortezza nello sviluppo dell’edilizia e da un impegno più corposo nella green economy. «Il consiglio comunale – dichiara l’assessore all’Ambiente – ha approvato il Paes a fine gennaio. Nello specifico, presentiamo due progetti che sono declinazione del Paes: si tratta di AciVivibile, un progetto che punta a monitorare il traffico cittadino con la collocazione di telecamere e sistemi di controllo dell’atmosfera e delle emissioni nocive, e del Piano urbano di mobilità, un progetto – ha continuato Fichera – di più lungo periodo che consentirà di programmare all’interno di un piano integrato l’intera mobilità. Il tutto, chiaramente, nell’ottica di una chiusura del centro cittadino. Per far questo terremo conto anche del traffico intercomunale».
E così, se la promessa del futuro per Acireale dal punto di vista ambientale sembrerebbe più che roseo, a preoccupare è il presente con diverse grane che a oggi non hanno trovato soluzione. Su tutte, la vicenda riguardante l’amianto a Pozzillo e i problemi relativi ai rifiuti.
Nel primo caso, nonostante già la scorsa estate il Consiglio di giustizia amministrativa abbia definitivamente rigettato il ricorso con cui a suo tempo la Sidoti Acque Srl si oppose all’ordinanza di rimozione dell’eternit presente nello stabilimento dell’ex acque minerali Pozzillo, nessun passo avanti è stato fatto. I problemi, in tal senso, non sono più burocratici ma prettamente economici: «Si tratta di un intervento in danno al proprietario – ha sottolineato Fichera – tuttavia non abbiamo potuto reperire fondi a sufficienza nel bilancio 2014. Il progetto di bonifica che ci è stato presentato è di 340mila euro, una cifra ben più alta dei 100mila di cui disponevamo». L’aiuto potrebbe arrivare dalla Regione: «Proveremo a bussare all’assessorato regionale – ha continuato il responsabile all’Ambiente – per capire se sia possibile attingere da qualche voce di bilancio la somma da integrare per la bonifica, anche se siamo consapevoli delle difficoltà economiche che caratterizzano la Regione».
Sul fronte rifiuti, mentre si va verso la proroga dell’ordinanza con cui l’autunno scorso venne affidata la gestione della raccolta alla Senesi S.p.a. rinviando a dopo l’estate l’espletamento della tanto attesa gara settennale, a impensierire nell’immediato è la possibilità che la discarica di contrada Coda di Volpe, gestita dalla Sicula Trasporti, possa tornare presto a chiudere le porte: «La scorsa settimana – ha detto Fichera – la Regione ha consentito l’aumento di capacità per altri 100mila metri cubi. Tuttavia è innegabile che il problema persiste e con molta probabilità si ripresenterà. Si tratta di un problema che riguarda molti Comuni della Sicilia Orientale, da parte nostra non possiamo fare altro che tenere sotto controllo l’evolversi della situazione e cercare eventuali alternative».
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