Acireale, Finocchiaro rinuncia all’incarico Sulle polemiche: «Ho scelto in autonomia»

Motivi personali. Ha spiegato così Adriana Finocchiaro la decisione di rinunciare al ruolo di assessore di Acireale. Dopo le voci che da giorni circolavano in città, colei che doveva rappresentare uno dei volti nuovi della neonata amministrazione Barbagallo ha confermato oggi la volontà di fare un passo indietro: «È stata una scelta ben precisa – ha detto Finocchiaro ai microfoni della rete televisiva locale Canale 9 –. Preferisco fare il consigliere comunale perché non riuscirei a conciliare i miei impegni professionali con un’amministrazione efficiente e continua». La ventisettenne praticante avvocato eletta nelle fila di Acireale Futura ha ribadito, inoltre, di aver preso la decisione «in piena autonomia» e senza aver subito alcuna forzatura.

Ma un po’ come accadeva a scuola, quando il professore non prendeva per buona la giustificazione portata da casa, buona parte dell’opinione pubblica acese ha storto il naso davanti a questo chiarimento. Sono molti, infatti, quelli che hanno interpretato le parole della Finocchiaro come il tentativo di mettere una toppa a una vicenda che, nata come un errore strategico, rischia adesso di compromettere la promessa di cambiamento di cui si è fatta portavoce la coalizione vincitrice alle elezioni.

Mentre dalle parti di Cambiamo Acireale ribadiscono come ciò non abbia nulla a che vedere con una lottizzazione interna del potere, in città, i più smaliziati sottolineano che per la formazione vicina all’onorevole Nicola D’Agostino l’aver presentato agli elettori una squadra dalla connotazione giovanile possa essere servito per calamitare il voto d’opinione, salvo poi stravolgere tutto a bocce ferme. Seguendo questa lettura degli eventi, si sarebbe dunque passati da una chiara volontà di rivoluzionare lo status quo a una gestione delle cariche attuata badando a soddisfare le aspettative di chi, al banco della politica, può vantare maggiori crediti.

Ma al di là delle analisi, ciò che sembra indiscutibile è il fatto che questo cambio – a rinunciare al ruolo di assessore dovrebbero essere anche Andrea Quattrocchi e Saro Raneri, quest’ultimo per andare a fare il presidente del consiglio – non potrà che complicare il lavoro del nuovo sindaco, alimentando pregiudizi su quel che sarà della sua futura attività amministrativa. Anche affidandosi alla versione ufficiale, infatti, i quesiti che sorgono sulla bontà della progettualità di Cambiamo Acireale non sono pochi. E così, oltre a legittimare il pensiero di chi crede che le prime designazioni siano state frutto di un’eccessiva avventatezza – singolare come fino a una settimana fa non si conoscessero gli impegni professionali di Finocchiaro –, questi stravolgimenti rischiano di rendere difficile la vita anche a coloro che, alla fine di questa lunga attesa, accetteranno il ruolo di assessore.

Posto, infatti, che Finocchiaro e Quattrocchi (sempre che questo rinunci davvero all’incarico) erano le prime scelte in termini qualitativi, chi prenderà il loro posto – e tra di essi potrebbe esserci anche Rori Pietropaolo, già assessore con la giunta di centrodestra targata Garozzo – si presenterà davanti ai cittadini con l’etichetta di sostituto. Parola che, per quanto appartenente allo stesso campo semantico, non è di certo il miglior sinonimo di cambiamento.

Simone Olivelli

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