Acireale, discariche abusive nella frazione Balatelle «Abbiamo visto buttare perfino le tavole da surf»

Acireale vive un momento di assoluta novità in materia di rifiuti. L’amministrazione si dice soddisfatta per aver fatto partire la raccolta differenziata, già attiva in alcuni quartieri, ma i disagi rimangono. Sono diverse le discariche a cielo aperto, specie nelle zone più isolate del Comune. Loreto, facente parte della frazione acese di Balatelle, è uno dei borghi più colpiti da questo fenomeno. Che, oltre a costituire uno scenario degradante, mette a repentaglio l’incolumità dei cittadini

La frazione, che per la maggior parte è costituita da case singole e villette, si presenta all’apparenza ordinata, salvo poi essere oggetto di incuria e inciviltà in alcuni punti più nascosti. Alcuni cittadini sono esasperati perché, secondo loro, l’amministrazione latita: «Sono già trenta giorni che vediamo coperture di amianto abbandonate, ma nessuno si prende carico di rimuoverle. Col tempo si sta polverizzando», racconta a MeridioNews Alfredo, un residente che da tempo denuncia le condizioni di incuria della zona. L’assessore all’ecologia Francesco Fichera ribatte: «Purtroppo il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti è lontano dall’essere debellato, ma lo stiamo fronteggiando in ogni modo: sono state consegnate due fototrappole ai vigili urbani». 

Pare che la situazione vada avanti da tempo. Le lamentele si susseguono, come dice lo stesso residente: «Nella rientranza di via Loreto Balatelle ci sono sempre rifiuti di ogni tipo. Dai divani alle tavole da surf. Per non parlare dello scarico di amianto – afferma -. Questi rifiuti pericolosi stazionano qui per giorni e giorni, talvolta scompaiono dopo ripetute segnalazioni». Lo spiazzale dell’omonima via è costellato da rifiuti di qualsiasi genere. Una rientranza che qualche mese fa era stata delimitata da un nastro che riportava la dicitura «Pericolo amianto». Adesso, questo nastro è stato staccato e svolazza in mezzo a materassi, televisori e, appunto, coperture di eternit. «In questa zona ci abito e sono preoccupato per la mia salute», continua ancora il residente. L’amianto è ancora presente in città, la presenza di lastre di eternit è stata denunciata anche a Santa Maria la Scala. Senza dimenticare il caso dell’ex stabilimento di imbottigliamento di acque minerali a Pozzillo. 

Acireale, come altre città, non si è ancora dotata di un piano per la rimozione dell’amianto, così come stabilito dalla Regione Sicilia con la legge 10 del 2014. «Non è stato ancora avviato un piano amianto, ma è già stato redatto – dichiara Fichera -. La Regione deve approvare un suo piano amianto perché c’è stata una modifica legislativa». Acireale sotto questo punto di vista sembra essere andata a rilento rispetto ad altre città. Ma l’assessore Fichera si dice sicuro di una prossimo intervento, che dovrebbe arrivare non prima delle nuove disposizioni regionali in materia: «Con la passata normativa – afferma – alcuni comuni sono stati più lenti ad approvare un piano amianto. Tutto è dipeso dalle esigenze e dalla vastità del territorio. Acireale è una di queste città».

In tutta la zona di Loreto e Balatelle le vie interessate dall’abbandono scellerato di rifiuti sono diverse: dalle strade periferiche come via Chiuse, in cui è possibile trovare materiale di vario tipo come, ad esempio, buste piene di materiale edile e vasche in polistirolo, fino a via Finocchiaro, in cui la presenza di un pub non risparmierebbe l’inciviltà delle persone. «L’anno scorso ho segnalato addirittura al sindaco che c’erano dei copertoni abbandonati», racconta una ragazza, da poco non più residente nella zona. «L’abbandono dei rifiuti ingombranti c’è sempre stato – aggiunge – evidentemente non sono stati ancora presi i giusti provvedimenti». Le testimonianze dei cittadini sono correlate da un filo comune: «Mia madre si è lamentata con l’assessore competente, ma la situazione non è cambiata. Mi ricordo di lavatrici e immondizia abbandonata sin da quando ero piccolo», afferma invece un ragazzo residente a Balatelle. Tutti i cittadini affermano che la soluzione più efficace sarebbe un sistema di videosorveglianza nei punti interessati. «L’azienda addetta alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti in collaborazione con i vigili urbani è già partita con le prime due fototrappole in alcune zone, sperando di debellare questa piaga», conclude l’assessore Fichera, assicurando che la videosorveglianza verrà estesa a tutti i punti critici del territorio acese.

Carmelo Lombardo

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