«La signora la smetta di farsi i fatti degli altri, pensi alle faccende domestiche di casa sua». L’attacco di Nino Sorace, consigliere di minoranza del Comune di Acireale – già assessore nella passata giunta Garozzo ed eletto con Acireale Civica – è rivolto alla deputata regionale acese del Movimento 5 Stelle Angela Foti. Colpevole, secondo il consigliere, di aver denunciato il caso gettonopoli che negli scorsi mesi ha portato la città dei cento campanili alla ribalta dei media nazionali, per il discutibile uso delle commissioni consiliari tra visite ai pavoni, sedute deserte retribuite e tombole di beneficenza con gettoni. A caratterizzare l’intervento di Sorace, però, non è la difesa dell’operato dei consiglieri, quanto un attacco frontale all’esponente pentastellata. Tra le risate dei colleghi e i ringraziamenti del sindaco Roberto Barbagallo, nel cui intervento successivo non si registrano parole di censura nei confronti di Sorace.
Il consigliere usa a più riprese parole aggressive nei confronti di Foti, consigliandole di stabilirsi a Palermo in un appartamento da condividere con altre venti persone «come gli zingari». Per poi invitare i colleghi ad affrontare seriamente le presunte ingerenze attuate dall’onorevole: «Finiamola, io invito tutto il consiglio e l’amministrazione, su questa vicenda, su questa persona… andiamoci sotto», dichiara il consigliere. Che punta il dito a suo volta contro le indennità della deputata e il carico di lavoro svolto.
Il video dell’intervento si è diffuso rapidamente sui social network suscitando l’indignazione di molti cittadini. «Il linguaggio utilizzato da Sorace – scrive un utente sul gruppo Facebook Fancity – è chiaramente mafioso e penso sia stato utilizzato con contezza: i toni e i contenuti di Sorace avevano il lucidissimo obiettivo di spaventare e minacciare». E se c’è chi difende il consigliere definendolo comunque «un bravo ragazzo» vittima di un eccesso di foga, in tanti hanno invocato le dimissioni di Sorace. E, soprattutto, una presa di posizione da parte del presidente del consiglio Rosario Raneri e dello stesso sindaco Roberto Barbagallo. Per il momento, però, nessuna nota ufficiale è stata diffusa dal Comune.
Quando Barbagallo, durante la seduta, prende la parola nei pochi minuti dopo la fine dell’intervento di Sorace, esordice così: «Intervengo dopo il consigliere per dire che ha ragione. Qua c’è gente che è stata eletta dal popolo…». Il sindaco prosegue poi parlando delle difficoltà ad amministrare dopo il taglio dei trasferimenti di risorse ai Comuni e criticando l’iniziativa del M5s regionale di asfaltare una trazzera per ovviare ai disservizi sull’autostrada Palermo-Catania. Per poi tornare a ringraziare il consigliere per l’interesse trasversale verso i temi della città. In attesa di eventuali chiarimenti, dall’ufficio stampa del Comune acese fanno sapere che la frase del primo cittadino nulla aveva a che vedere con i toni di Sorace.
Gli imbarazzi, però, potrebbero non finire qui. Nel corso del proprio intervento, il consigliere, rivolgendosi direttamente al sindaco, parla dei meccanismi di acquisizione del consenso. «Chi ha i voti ce li avrà (in futuro, ndr). O per le rizzette, o per la munnizza o perché ci fa avere un… Ricette tutti quanti, signor sindaco, lei ride, pure io lavoro con le ricette… I voti si raccolgono così, il consenso popolare è questo».
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