«Vi ringraziamo davvero per il vostro calore e per il vostro affetto, siete diventati molto importanti per noi. Vi auguriamo di essere sempre in salute, buoni con il prossimo e di avere un cielo sicuro e pacifico sopra la testa. Siete i migliori, vi vogliamo bene». Questo l’ultimo passaggio della lettera scritta da delle donne ucraine di Kharkiv che sono fuggite dalla guerra e hanno trovato casa e accoglienza ad Aci Catena. In provincia di Catania da più di un mese, «ritrovata un po’ di serenità», hanno scritto una lettera di ringraziamento rivolta al vescovo di Acireale Antonino Raspanti, per l’accoglienza prestata dalla diocesi, e alla parrocchia Maria ss della Catena, ad Aci Catena, che offerto loro i locali e il sostegno necessario.
«Siamo una famiglia ucraina che è scappata dalla guerra – scrivono – Adesso abitiamo ad Aci Catena e vogliamo raccontarvi tutto di quelle persone che ci hanno accolto e che si sono prese cura di noi. Quando siamo arrivate, eravamo scoraggiate e terrorizzate; ci siamo trovate in una città totalmente nuova ed estranea, nostalgiche della nostra patria. In mezzo a questa tempesta di emozioni però – proseguono nel messaggio – ci è stato dato un riparo; la diocesi di Acireale, con a capo il vescovo Antonino Raspanti, ci ha accolto all’interno del proprio territorio, ed in particolare ad Aci Catena. Ci è stata data una casa e tutto il necessario per vivere. Siamo state aiutate in tutto e per tutto; vogliamo ringraziare di vero cuore coloro che non sono rimasti impassibili davanti al nostro dolore, dandoci supporto e sostegno».
Parole di gratitudine anche nei confronti della Caritas di Acireale e alla comunità tutta di Aci Catena. «Con il vostro sostegno abbiamo trovato un po’ di serenità e una casa dove stare, dato che in Ucraina non abbiamo più nulla di tutto questo. Vi ringraziamo davvero – concludono – per il vostro calore e per il vostro affetto, siete diventati molto importanti per noi. Vi auguriamo di essere sempre in salute, buoni con il prossimo e di avere un cielo sicuro e pacifico sopra la testa. Siete i migliori, vi vogliamo bene». La lettera è stata consegnata nel Palazzo Vescovile di Acireale, ricevuta da monsignor Antonino Raspanti e dalla comunità parrocchiale Maria SS. della Catena guidata da don Carmelo Sciuto, rappresentata da Maria Catena Fichera, responsabile Caritas di Aci Catena.
La Caritas diocesana, guidata da don Orazio Tornabene, altresì, per favorire l’inclusione sociale e solidale, ha attivato in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo un programma di formazione per l’insegnamento della lingua italiana rivolto a queste donne. Ylenia Consoli, studentessa magistrale di Lingue e Letterature: Interculturalità e Didattica e appartenente della comunità parrocchiale di Aci San Filippo, con grande impegno e professionalità, ha messo a disposizione le proprie competenze in una prospettiva di cooperazione interculturale: «l’amore è l’unica lingua che unisce nella pace i popoli», così ha esordito Ylenia, al momento della consegna della lettera. Il vescovo mons. Antonino Raspanti ha espresso riconoscenza e gratitudine per il dono della lettera, auspicando la fine della guerra ed il conseguente rientro in patria delle famiglie ucraine.
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